Camionisti in rivolta, deciso
il blocco dei trasporti in tutta Italia

Il mondo dell’autotrasporto ha deciso di dichiarare un nuovo fermo dei tir, bloccando la consegna delle merci e tornando a paralizzare il Paese e l’economia come già accaduto nel dicembre di tre ani fa. Dopo sette mesi di trattativa e la firma dell’intesa con il sottosegretario Giachino, il Governo ha infatti deciso di venir meno a quanto concordato non rendendo immediatamente esecutivi  i contenuti dell’accordo. “E’inaccettabile che dopo l’approvazione degli emendamenti sull’autotrasporto da parte della commissione competente del Senato, l’Esecutivo non sia riuscito a sostenere quanto da esso stesso proposto”, ha dichiarato il segretario generale dell’Unatras Pasquale Russo, aggiungendo che ” il fermo dell’autotrasporto, che sarà effettuato per ottenere l’introduzione delle tariffe minime antidumping, è una scelta obbligata e nei prossimi giorni sarà convocato, con procedura d’urgenza, il comitato esecutivo per definirne le modalità di attuazione”.

43 risposte a “Camionisti in rivolta, deciso
il blocco dei trasporti in tutta Italia

  1. Non venitemi più a parlare di tavoli di lavoro, bozze di accordo, trattative, ipotesi, ministri (Matteoli) e sottosegretari (Giachino): questa è una presa per il c…. e tutti questi signori meritano solo una cosa: che mettiamo il Paese in ginocchio. Facciamo vedere a questi bidoni travestiti da politici e portaborse cosa si può muovere in Italia senza le imprese di autotrasporto. E questa volta non torniamo sui nostri passi per nessuna ragione al mondo!

  2. Benissimo!!! Avremo il merito di mandare a casa questo governo per un motivo serio e non per le baggianate che leggiamo in questi giorni sui giornali. Mi dispiace Silvio, sei il mio idolo, ma forse l’eta’ o la stanchezza ti ha fatto circondare d’incapaci. È’ giusto che te ne ritorni ad Arcore a riposarti o se hai gli attributi che ti ho sempre accreditato tirali fuori e fai pulizia, ma in fretta. Noi ci prepariamo a un autunno caldo e le temperature di questi giorni al confronto saranno brezze mattutine.

  3. Presidente Uggé, non venga più a dirci di avere pazienza e di fidarci dei politici. Lei il politico l’ha fatto, sa che pessima razza sono…

  4. Aveva perfettamente ragione chi quell’accordo non l’ha sottoscritto. Fesso chi ha creduto alle solite balle di Giachino & co…

  5. Sono sempre stato di centro destra, giuro che d’ora in poi non voterò più nemmeno se dovessero pagarmi a peso d’oro per Berlusconi, Fini, Bossi, Tremonti e chi più ne ha più ne metta… Pensavo foste gente seria, mi sono sbagliato per anni. Vi auguro tutto il male (politicamente parlando) possibile.

  6. Ho l’azienda sull’orlo del fallimento ma sono pronto a scioperare per un mese di fila pur di mandare a casa questo governo. Anche a costo di dare il colpo di grazia alla mia attività.

  7. Voglio vedere i distributori senza una goccia di benzina, i supermercati senza prodotti, le aziende senza mezzi di ricambio, così quando gli italiani capiranno quanto siamo importanti capirà anche quanto i politici ci hanno esasperati, massacrati, fatti fallire. Chiedo scusa ai cittadini per questo sfogo, loro non hanno colpa alcuna, ma voglio solo incitarli a ribellarsi contro una classe politica di incapaci (vorrei usare le peggiori parolacce che esistano ma non voglio creare problemi a Stradafacendo).

  8. Berlusconi ormai gli attributi li riserva probabilmente solo per qualche ministra. Ma Bossi e tuti i leghisti dove sono finiti, anche loro schiavi di Confindustria? La Marcegaglia decide che il governo ci fa fuori (perchè è così che è andata) e Bossi sa urlare solo “obbedisco”.

  9. Roma ladrona la Lega vi bastona? Ma quando mai? La Lega è complice nel bastonare centinaia di migliaia di persone che vivono massacrandosi di lavoro (e perdendo la vita) ogni giorno sulle strade.

  10. Mi ricordo che qualche tempo fa il ministro Tremonti era apparso su qualche manifesto utilizzato in una nostra manifestazione, con il “naso da pinocchio”. Bene, adesso il naso da Pinocchio lo vogliamo vedere anche sulla foto del sottosegretario Giachino, non solo su quello di Tremonti.

  11. Dobbiamo reagire subito e stavolta contro il Governo che si dichiara incapace di tutelare un settore trainante dell’economia e che vive una profonda crisi economica e finanziaria. Fermi noi, fermi tutti.

  12. Invito tutti alla calma. Attendiamo ancora qualche giorno e intanto riflettiamo sul da farsi. In questi giorni il governo è impegnato su questioni di “vitale” importanza. Anche la mia azienda non va bene, tuttavia qualche giorno in più non farebbe certo peggiorare o migliorare la situazione. Voglio sperare che i nostri rappresentanti abbiano considerato, al momento della firma degli accordi, l’eventualità che ora si è verificata e di conseguenza le azioni da intraprendere.

  13. Però adesso gli artigiani devono essere in prima linea, senza se e senza ma!
    Che siano gli autotrasportatori artigiani a decidere cosa vogliono fare. Non i pasticceri!

  14. Alessandra, come si fa a parlare di calma dopo che questi ci prendono per i fondelli da sette mesi? Questa è un’autentica truffa. Hanno sempre saputo che sarebbe finita così e ci hanno raccontato barzellette per mesi e mesi. Per di più il signor Giachino è un pessimo barzellettiere. Paralizziamo il paese e non se ne parli più.

  15. Sono d’accordo con Gio Gio, questi la ragione non la comprendono, questi capiscono solo il bastone. E il bastone (senza carota) dobbiamo dargli.

  16. Ma non l’avete ancora capito che i leghisti sono come gli altri e peggio degli altri? Da quanti anni, decenni vi stanno raccontando la barzelletta del federalismo fiscale?

  17. Basta, è un’indecenza! Non si possono portare in giro i trasportatori per sette mesi e poi cedere al primo che passa. Il Governo deve assumersi la responsabilità di difendere l’autotrasporto oppure subire le dure conseguenze di un nostro fermo immediato.

  18. Leggo i tanti commenti pervenuti e mi corre l’obbligo di fornire alcuni chiarimenti. Innanzitutto non mi risulta nè che Caffi, Del Boca, Bagnoli, Melfa e chi scrive abbia mai fatto il pasticciere. La decisione grave assunta deriva dal mandato degli organismi dell’Unatras che sono composti da imprenditori del trasporto. La reazione di Confindustria, unica ad opporsi a quanto concordato, innanzitutto dimostra che ciò che si era convenuto era davvero modificativo e tutelava le imprese di trasporto fornendo loro i mezzi per poter far valere i propri diritti. Quando si tratta e si raggiungono le intese con chi rappresenta il Governo è d’obbligo dare un minimo di credibilità; in caso contrario che senso ha confrontarsi? Diversa è invece la valutazione del comportamento dell’Esecutivo. Il primo a uscirne male e a essere sconfessato è proprio chi ha gestito su delega del Governo la trattativa. Non è corretto consentire a dei burocrati, anche se appartenenti alla Presidenza della Repubblica, di mettere in difficoltà un uomo che si è impegnato per raggiungere un risultato. Se non aveva mandato lo si sconfessi, ma se così non è, come credo, l’intero Governo lo deve tutelare. Non credo infatti che il presidente Napolitano sia intervenuto sul testo che la Commissione del Senato aveva approvato, sostenendo che bisognava cassare gli emendamenti per l’autotrasporto. Vedo invece la mano di qualche burocrate della Presidenza ispirato da chi in Italia pensa di poter fare quello che gli è più comodo, infischiandosene delle regole.
    In questi momenti mi domando sempre se mi sono comportato nell’interesse dei miei associati e nel loro interesse. Se, come in questo caso, la risposta è affermativa, non demordo di fronte alle critiche e vado avanti. Credo pertanto che sia quindi sbagliato, come dice Leo, stracciare la tessera della sua associazione. Dovrebbe fare il contrario: convincere chi non è iscritto a farlo. Da soli non si ottiene nulla. Le federazioni, anche se commettono errori, sono invece le uniche a poter cambiare le cose che non vanno.

  19. Cari colleghi, la calma serve sempre, soprattutto quando si sta per organizzare una manifestazione importante. Solitamente sull’onda delle emozioni si commettono gravi errori. Condivido pienamente gli sfoghi e la fermezza delle opinioni. Nei miei precedenti post avevo scritto, al momento della firma degli accordi, che non era il caso di gioire e che “ne vedremo delle belle”. Sono giunta a queste conclusioni semplicemente facendo una simulazione di fatturazione applicando le tariffe di sicurezza emanate da MIT. Ne è uscito un aumento del 30/40 per cento in un solo botto. Immaginate se il gasolio o altri costi importanti aumentassero di questa cifra dall’oggi al domani. Cosa faremmo? Come reagirebbe l’intera economia italiana? E’ vero che fino a oggi la committenza ha lucrato sulle nostre spalle, ma la responsabilità è anche nostra e questo non possiamo nascondercelo.

  20. Cari amici, se in questo Paese qualcuno può, impunemente cambiare a suo piacimento le carte in tavola per favorire la lobby di turno, allora che venga messo alla berlina da giornali e Tv. Ci interessano poco le scappatelle di tal o tal altro ministro, vogliamo sapere chi ha agito e per chi e poi ripristinato l’impegno sottoscritto, fuori dalle b…. Se così non fosse, se lo stato di diritto, la parola data, gli impegni sottoscritti non hanno più valore, la via del fermo è inevitabile e qualcuno dovrà pagarne il conto di fronte alla popolazione. Per un documento mancante un autotrasportatore si vede sequestrare il mezzo, il conducente la patente e, inoltre, giù sanzioni economiche ma, in questo Paese a pagare sono sempre gli stessi fessi.

  21. Dare un minimo di credibilità forse in un recente passato è stato giusto, d’ora in avanti non più. Questo Governo, che sconfessa gli impegni presi dai rappresentati che ha mandato a condurre le trattative, non merita più alcuna credibilità.

  22. La pazienza l’ho esaurita un anno fa insieme ai miei depositi in banca. Ho lasciato a casa due dipendenti, non sto pagando le fatture per la manutenzione dei mezzi: ma queste cose Matteoli e Giachino non le sanno nemmeno. Loro i bonifici in banca a fine mese li hanno, profumatissimi, girano con gli autisti, hanno tutto pagato. So, da cattolico, che non è giusto farlo, ma in cuor mio non posso fare a meno di maledirli.

  23. Non mi sento ne masochista (anche se ammetto di sentirmi preso per i fondelli da tutti, a partire dal signor Matteoli che adesso corre – o fine di correre – ai ripari) ne scemo: credo nel dialogo e nelle trattative serie. Il muro contro muro porta sempre e solo danni.

  24. Se davvero dobbiamo credere che in Italia un ministro o un suo lacchè debba leggere un blog per capire che ha fatto una cretinata siete davvero messi male. Il terzo mondo in tal caso siete voi (o meglio noi visto che ora vivo in Italia).

  25. Ricordatevi che il governo di buffoni che ora fa il buffone con voi, che lo schifo italiano che ora si ritorce contro di voi, che i ladri che ora rubano nelle vostre tasche e fanno fallire le vostre aziende, sono gli stessi uomini che dal dopoguerra a oggi hanno distrutto il trasporto su rotaia, tramite navi ed aerei, di fatto regalando il monopolio dei trasporti alla gomma e alle nostre quattro strade di campagna, creando disagi immani a un’intera generazione, incluse numerose morti su strada dovuto anche al traffico su gomma. Con dieci mani vi è stato dato, con una vi stanno togliendo. Creare disagi alla gente non porta a nulla, anzi spero che se la vostra protesta sconfini nell’illegale, vi mandino in gattabuia o la gente stessa, esasperata, vi prenda a calci nel sedere.

  26. Non sono un autotrasportatore, faccio tutto un altro lavoro ma sono molto solidale con la vostra battaglia, quindi ragazzi andate avanti per la vostra strada e tanti auguri.

  27. E’ giusto e sacrosanto scioperare, ormai si deve fare qualcosa per non morire di fame e per lo più pieni di debiti. Signori, sapete cos’è la politica? L’arte di fottere chi sta con te.

  28. Invece di minacciare e insultare sappiate che i cittadini ai quali volete far mancare benzina, cibo ecc. con il vostro blocco sarebbero curiosi di sapere cosa vi fa adirare tanto, cosa vi è stato promesso e poi non dato. Provate a spiegare (nel modo più semplice possibile) e magari avrete il sostegno di quella parte di popolazione che, pur non facendo la vostra professione, è solidale e interessata allo sviluppo del Paese e al benessere di chi ci vive. p.s.: chi scrive è disoccupato per cessata attività e, se il governo può non essere perfetto, sicuramente l’alternativa (Bersani & soci) non è auspicabile, è come dare a una persona sofferente di diarrea una bella purga. Non so se mi spiego.

  29. Caro Paolo, ti sono stato a fianco nelle trattative e so quanto e come ti sei battuto per questi provvedimenti e per l’intera categoria e chi critica lo fa per rabbia ma non può farlo denigrando il nostro lavoro. Dopo la firma dell’accordo, Matteoli telefonò a Giachino per complimentarsi per l’esito dell’accordo, questo in mia presenza. Oggi è il caso di prendere atto che il vero governo ombra è la Confindustria perchè anche a me l’onorevole Montagnoli ha detto che “sembra sia intervenuto direttamente Napolitano”, ma mi è parsa una scusa “concertata” e non credibile. Venerdì Giachino presenterà un D.L. e vedremo cosa succederà. Certo è che se ci sfidano a duello non possono pensare che ci difenderemo solamente, anche lo sfidante potrebbe farsi male, molto male.

  30. Alberto, nel dicembre 2007, qualcuno si comportò proprio così… e non furono i trasportatori a far “sbragare” la protesta…

  31. I Tir sono pronti a paralizzare l’Italia, una notizia che interessa milioni d’Italiani. Eppure i giornali zitti. Capisco quelli filogovernativi, quelli che ormai pubblicano solo le veline del Governo (a cui la notizia non può che dare fastidio), ma i quotidiani liberi? Il Giornale di Vittorio Feltri? Libero di Maurizio Belpietro? Perchè questo silenzio?

  32. Caro Matteo, ho il piacere di leggere Feltri da 20 anni e ti garantisco che non è uno che batte i tacchi e si mette sull’attenti solo perchè al telefono c’è la sora Emma….

  33. La verità è una e una sola: ci hanno presi in giro, ci hanno pure fatto le pernacchie e noi stiamo ancora qui a dubitare sul da farsi? Prepariamo un cordone di tir lungo 50 chilometri e attraversiamo a passo d’uomo l’Italia spiegando agli automobilisti che incrociamo e a tutti coloro ai quali arrecheremo disagi la verità.

  34. È questo che dobbiamo fare: raccontare alla gente la verità. Caro presidente Uggè, in passato ho visto che la federazione ha utilizzato delle pagine sul quotidiano Libero per scrivere delle lettere aperte al ministro Matteoli, direttamente al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Perchè non lo rifà? Adesso ho visto che la sua rubrica settimanale è passata da Libero al Giornale di Feltri che mi risulta venda assai più copie. Non può riproporre la cosa al Giornale?

  35. Ci stiamo sempre più ingessando in regolamenti e norme che non fanno altro che complicarci la vita senza alcun beneficio effettivo. La scheda di trasporto è solo l’ultimo di tanti adempimenti inutili. Basterebbero più controlli sulla strada e nelle aziende per regolamentare il mercato, senza bisogno di tariffe di sicurezza, contratti scritti e amenità varie.

  36. Si Paolo, ma chi li farebbe tutti questi controlli? La polizia stradale, i funzionari dell’Albo, la Motorizzazione, gli ispettori del lavoro, l’Inail, la Finanza? Per far scattare i controlli nelle aziende ci dobbiamo rivolgere a Striscia la notizia, alle Iene o alla Gabanelli più qualche raro giornalista cui interessa il nostro settore. Gli istituzionali non hanno mezzi, non hanno soldi, non hanno personale. In quanto ai contratti scritti trovo che siano assolutamente necessari. Quanto vale un contratto verbale? Il committente dice che ti pagherà a 90 giorni e quando non lo fa e ti rivolgi a un giudice cosa dici: mi ha detto” a voce “che mi pagherà? Tutti i nostri fornitori ci chiedono contratti e garanzie. Hai tu un contratto verbale con l’Eni o con le autostrade? In quanto a complicazione della vita credo che il nostro settore sia al primo posto. Che ne dici di aggiungere anche l’attestazione elettronica che non può essere compilata a mano. Se il conducente non rientra a ufficio aperto dove gliela mandiamo, in Autogrill o mettiamo dei fax su ogni camion? Cos’è, il disco del tachigrafo mica lo compila il datore di lavoro no? E’ come dire all’amica Marcegaglia di timbrare i cartellini dei suoi dipendenti. Ah, ah, ah…

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