Il mercato dell’auto regge,
ma il crollo è dietro l’angolo

Per ora il mercato dell’auto tiene. Dopo un gennaio positivo (+15,7 per cento), anche febbraio dovrebbe registrare il segno più. Lo dicono le stime elaborate dagli analisti del settore, che hanno preso in esame il mercato dell’auto in Europa occidentale: secondo J.D. Power la crescita a febbraio (rispetto allo stesso mese del 2009) sarà del 4,4 per cento, mentre Global Insight si spinge fino al 5 per cento. Dati comunque molto lontani dalla performance di gennaio. Il perché è presto spiegato. Gli analisti pensano che il dato positivo del primo mese dell’anno sia da attribuire agli ordini inevasi del 2009, accumulati grazie agli incentivi. Una situazione destinata a esaurirsi presto. Infatti, già nei prossimi mesi si prevede un diminuzione, che dovrebbe attestarsi tra il 10 e l’11 per cento per l’intero 2010.
In particolare, J.D.Power stima per fine anno un calo delle nuove immatricolazioni in Europa occidentale del 9,6 per cento a quota 12,33 milioni di unità. Ancora peggiore l’analisi di Global Insight che prevede una flessione del 10,9 per cento, con un mercato che si dovrebbe fermare a 12 milioni di immatricolazioni. Secondo gli analisti, a guidare la flessione dei prossimi mesi saranno proprio quei mercati, come Francia, Spagna, Gran Bretagna e Italia che finora hanno segnato i progressi maggiori grazie all’effetto incentivi. Il tonfo maggiore e più repentino lo farà l’Italia dove, quasi certamente, il programma di incentivi governativi all’auto non sarà rinnovato. Più graduale, invece, sarà il calo delle vendite in Francia, dove gli incentivi sono ancora in corso ma sono stati ridotti da 1.000 a 700 euro con ulteriore riduzione nel mese di luglio a 500 euro. In Spagna invece i cali più accentuati arriveranno nella seconda metà dell’anno, con la fine degli incentivi, che in Gran Bretagna saranno in vigore invece fino alla fine di marzo. Tra i grandi mercati europei resta la Germania, dove proseguirà la flessione delle vendite, iniziata già dallo scorso dicembre a seguito della fine degli incentivi a settembre 2009.