Chiedono l’incentivo, ma poi non istallano il filtro antismog. Sarebbero più di duemila i camionisti “fuorilegge”, come li ha definiti l’edizione milanese di giovedì 4 marzo del Corriere della Sera. Il quotidiano di via Solferino spiega infatti che circa un migliaio di autotrasportatori hanno chiesto l’incentivo e poi non sono andati in officina per montare il filtro, mentre altri 1.500 si sono recati dal meccanico, ma non hanno trovato il filtro disponibile.
“Nei fatti”, spiega il Corriere, “significa che 2500 camion molto inquinanti, invece di restare fermi come prevederebbe la legge regionale, continuano a girare in Lombardia”.
Questo è il secondo inverno in cui la Regione guidata da Formigoni mette a disposizioni risorse per spingere chi guida camion vecchi e inquinanti a montare i filtri antismog. “Una politica”, spiega sempre il Corriere della Sera, “che aveva dato scarsi risultati tra 2008 e 2009. Perché? Molti avevano sfruttato un buco nelle regole. La prenotazione consentiva di circolare come se si fosse in attesa di montare il filtro, ma non c’erano successive verifiche”. Proprio per questo in molti hanno continuato a circolare senza installare il filtro. Da quest’anno, il Pirellone ha deciso di cambiare strategia e “dopo aver prenotato il voucher ci sono tre mesi di tempo per presentarsi in officina, altrimenti il contributo scade e il camion diventa fuorilegge”, spiega sempre il Corriere.
Ma non tutto funziona, anzi. Sempre sul quotidiano milanese, il vicedirettore di Legambiente, Andrea Poggio, accusa: “Se pur in termini diversi, sembra che quest’anno si stiano ripetendo furbizie già viste in passato. Un comportamento che rende inutilizzabili contributi pubblici e inquina i nostri polmoni. Servono più controlli. O bisogna estendere per tutto l’anno il divieto di circolazione per i camion più vecchia”. Secca la risposta della Regione, per bocca dell’assessore all’Ambiente, Massimo Ponzoni: “Ci risulta che tutti i 45 milioni stanziati siano stati prenotati, la Regione non può occuparsi delle dinamiche di mercato. Ci risulta che i produttori di filtri siano tre: l’offerta è sufficiente”.