“Sino a quando non si metterà mano a un serio processo di intervento sulla filiera petrolifera sia di verifica e controllo della velocità di adeguamento dei prezzi rispetto alle quotazioni del petrolio e sia attraverso una vera liberalizzazione della rete di distribuzione carburanti ampliandone la vendita alla grande distribuzione, il nostro Paese sarà condannato, e non si sa il perché, a subire questo divario strutturale di 4 centesimi al litro in più nel prezzo industriale dei carburanti rispetto alla media europea, senza contare quello derivante dalla cosiddetta doppia velocità”: è duro il comunicato della Federconsumatori sull’annoso problema della filiera del greggio.
“La coesistenza di queste due questioni”, aggiunge l’associazione, “fa si che l’utente italiano soffra per almeno 8-9 centesimi in più per ogni litro di carburante con un esborso maggiore di 96 euro annui per i pieni e cioè i costi diretti e per ulteriori 85 per costi indiretti per un totale di 181 euro annui”.
“Quando il Governo metterà mano a queste questioni e quando verrà istituito l’osservatorio di verifica della velocità dei prezzi come da noi richiesto”, si domanda Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori. “Altrimenti”, conclude, “si penserà che il Governo sia d’accordo per queste distorsioni del mercato a danno dei cittadini”.