Dipendenti dell’Atm spacciavano droga. Anche ai loro colleghi autisti

Il sostituto procuratore della Repubblica di Milano Lucilla Tontodonati  ha chiuso le indagini su un giro di droga, principalmente cocaina, che vede coinvolti anche due dipendenti dell’Atm, l’azienda dei trasporti di Milano, sospettati di aver acquistato cocaina da alcuni spacciatori per poi  rivenderla ad alcuni colleghi.

Alcune telefonate dei dipendenti Atm sono state intercettate dai carabinieri del nucleo investigativo, su autorizzazione del Gip di Milano, Bruno Giordano, e nelle conversazioni acquisite si farebbe chiaramente riferimento all’acquisto di cocaina, ma anche al taglio della sostanza stupefacente con un noto farmaco,  l’Aulin, a base di nimesulide,  e della vendita a diversi autisti dell’azienda che gestisce tram, autobus e metropolitane a Milano. Azienda che a maggio scorso, dopo essere finita nella bufera inseguito a numerosi  incidenti, aveva lanciato una campagna di controllo antidroga con test per i propri dipendenti. L’inchiesta ha portato alla luce anche due suicidi di due autisti dell’Atm di cui uno sarebbe risultato un assiduo consumatore di cocaina.  Uno dei due dipendenti dell’Atm coinvolto nell’inchiesta era già condannato un paio d’anni fa per spaccio di sostanze stupefacenti. Nella loro relazione al pubblico ministero, i carabinieri sottolineano una “pericolosità sociale notevolmente aumentata dal fatto che i venditori si rivolgono tra gli altri, a persone esercenti attività di pubblica utilità, ovvero la guida di mezzi pubblici”. Per i due dipendenti dell’Atm e per altre tre persone indagate il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio.