“Che diverse compagnie petrolifere aumentino il prezzo dei carburanti sorpassando quelli della compagnia di bandiera e attestandosi, per esempio, a oltre 1,32 euro per la benzina è francamente scandaloso”.
È duro il commento di Federconsumatori e Adusbef sui ritocchi del prezzo del carburante alla pompa. “Tali aumenti”, aggiungono in una nota i consumatori, “si registrano nel momento in cui vi è una maggiore valutazione dell’euro sul dollaro che ha superato 1,50 nonché un calo del prezzo internazionale del petrolio che scende sotto la soglia degli 80 dollari al barile. Ambedue questioni che dovrebbero determinare non aumenti bensì riduzioni.
Tutto ciò comporta che i cittadini siano vessati in queste ultime settimane da aumenti ingiustificati che si concretizzano in 3 euro in più per ogni pieno di carburante. E a ciò si aggiunge che oramai è diventato strutturale il differenziale di 4-5 centesimi in più rispetto ai paesi della nostra Comunità”.
“Non ci stancheremo mai”, sostengono i presidenti di Adusbef, Rosario Trefiletti, e di Federconsumatori, Elio Lannutti, “di denunciare queste cose, anche in presenza di indifferenze governative, le quali fanno in modo che la stessa modernizzazione della rete di distribuzione dei carburanti non vada in porto, anche sapendo che vendendo carburanti nella grande distribuzione, come già accade in Francia e in Germania, si possono risparmiare 8-9 centesimi al litro sul carburante”.
“Siamo di fronte a una pervicace volontà di non voler operare per modernizzazioni”, concludono, “che nel loro complesso porterebbero per ogni automobilista risparmi di 12-13 centesimi al litro che tradotti in risparmio complessivo sarebbero di 156 euro annui per costi diretti e 120 indiretti causati dai costi di trasporto di beni e merci di largo consumo”.