“Crediamo sia da qualche secolo che denunciamo l’incredibile differenziale esistente tra il costo industriale dei carburanti in Italia rispetto agli altri Paesi europei, che si attesta tra i tre e i cinque centesimi al litro”: con queste parole Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef tornano alla carica sul caro petrolio.
“In relazione ai prezzi dei carburanti, inoltre”, proseguono, “non dimentichiamo che ogni centesimo in più sul prezzo comporta, solo per quanto riguarda la benzina, maggiori introiti per la filiera petrolifera pari a 15 milioni di euro al mese”.
I consumatori ritengono quindi ormai indispensabile che il governo Berlusconi prenda misure che permettano di superare una volta per tutte il “mistero” del differenziale Italia-Europa, a partire dall’avvio di una seria e concreta razionalizzazione della filiera.
“Ma, parlando di razionalizzazione della filiera”, proseguono Trefiletti e Lanutti, “ci riferiamo anche all’eliminazione di lacci e laccioli che ostacolano l’apertura della vendita dei carburanti anche presso la grande distribuzione. Eliminando tali impacci, infatti, gli automobilisti potrebbero ottenere notevoli risparmi sui prezzi dei carburanti, di circa 7-8 centesimi in meno, pari a un minore esborso, per ciascun automobilista, di 84 euro per costi diretti e 70 euro per costi indiretti dovuti alle ricadute sul tasso di inflazione”.