Ci sono anche porti e logistica nel decreto Sblocca Italia. Le norme, che come spiega l’Ansa sono contenute nell’articolo 29, sono finalizzate a migliorare la competitività del sistema portuale e logistico, agevolare la crescita dei traffici e la promozione dell’intermodalità nel traffico merci, anche in relazione alla razionalizzazione, al riassetto e all’accorpamento delle Autorità portuali esistenti.
Le Autorità portuali avranno 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto per presentare alla Presidenza del Consiglio un resoconto degli interventi correlati ai progetti in corso di realizzazione o da intraprendere, corredato dai relativi crono programmi e piani finanziari. Entro i successivi 60 giorni sarà poi la Presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, a selezionare gli interventi ritenuti più urgenti, anche al fine di valutarne l’inserimento nel piano strategico. Immediate le reazioni. Come quella del presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo: “La decisione di avviare finalmente una pianificazione strategica della portualità e della logistica è un segnale che va nella direzione giusta”, ha commentato. “Mi auguro che questo provvedimento”, ha detto Merlo, porti a pensare a uno sviluppo coerente su scala nazionale dei nostri scali, capace di tener presente la programmazione europea legata alle reti ‘ten T’. Un indirizzo chiaro sulle priorità impedirà doppioni e investimenti inutili e potrà esaltare le singole specificità dei porti italiani. Questa norma può rappresentare il punto di partenza per arrivare a una vera riforma del settore: a questo punto, per dare coerenza e attuazione, occorre parallelamente e senza più indugi agire sulla riforma della legge 84/94″. “Per questo motivo”, ha concluso Merlo, “con spirito esclusivo di piena collaborazione con il governo e sulla base dell’esperienza maturata dal porto di Genova, trasmetterò nei prossimi giorni al ministro Maurizio Lupi, una serie di proposte a costo zero. Un pacchetto di provvedimenti che potrebbe essere approvato in brevissimo tempo e che contribuirebbe notevolmente a sburocratizzare il nostro settore e ad agevolare l’arrivo delle grandi navi, anche quelle da 18 mila teus, nei principali porti italiani di destinazione finale”.