Divisi sull’opportunità di spingere migliaia di tassisti associati a scendere in sciopero il 23 marzo, unitissimi invece nel mettere sul “banco degli imputati” il Governo “colpevole” di dialogare coni vertici di Uber (colosso multinazionale sbarcato in Italia per tentare di conquistare il mercato del trasporto passeggeri grazie a un’App che consente di prenotare un passaggio auto senza che al volante ci sia un professionista della guida) e di non ascoltare invece la voce delle associazioni di categoria. Un atteggiamento irresponsabile, una decisione grave che i rappresentanti di Usb Taxi e Uri, Unione radiotaxi italiani, hanno denunciato pubblicamente alla vigilia dello sciopero delle auto bianche. Continua a leggere