Il “trasporto in nero” di rifiuti edili, caricando materiali di scarto nei cantieri o per poi farli scomparire abusivamente, magari in qualche discarica a cielo aperto, ovviamente dopo averli fatti viaggiare senza l’obbligatoria documentazione di accompagnamento che attesti l’identificazione, la provenienza, la tipologia e la destinazione dei materiali, è un’”abitudine” molto diffusa. Che, se venisse adeguatamente contrastata, porterebbe non solo a una difesa dell’ambiente, ma anche a una miglior situazione di cassa delle amministrazioni comunali, intascando multe salatie. Come quella, da 3100 euro, inflitta a un “incivile” scoperto, a Roma, al volante in un camion Continua a leggere