Per nove anni le imprese di autotrasporto sono state obbligate dal Governo a montare sui propri camion il Sistri e a sostenerne annualmente i costi come se il l sistema di tracciabilità dei rifiuti funzionasse, mentre ciò non è mai accaduto. Ora che tutti si sono accorti che quel sistema è stato solo un costosissimo fallimento chi pagherà i costi sostenuti e quelli necessari ora per smontare le scatole nere? A porsi (e soprattutto a rivolgere al Governo) la domanda è il presidente di Conftrasporto Paolo Uggè, da anni il principale “avversario” di chi ha invece voluto ostinatamente tenere in vita (per ragioni che forse un giorno la magistratura chiarirà?) quello che era chiaramente apparso essere un “cadavere tecnologico”. Continua a leggere