La risposta delle compagnie petrolifere non si è fatta attendere. Dopo la notizia (clicca qui per tutti i dettagli) che sette di loro – Shell, Tamoil, Eni, Esso, Total Erg, Q8 e Api – sono coinvolte in un’inchiesta sull’illecito aumento dei prezzi dei carburanti, l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha voluto mettere in chiaro alcuni concetti: “Dell’indagine so poco ma mi sembra che quanto detto dall’Unione petrolifera riassuma il nostro pensiero: l’indagine è in fase preliminare, non è la prima, ci si chiede se i prezzi vengono manipolati, per quello che ci riguarda non c’è nessun inganno”, ha detto l’ad di Eni. “Se vogliono fare delle verifiche le facciano. Tutte le indagini sono benvenute”. Continua a leggere
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Scaroni: “I prezzi della benzina rischiano di continuare a salire. Ecco perché”
“L’euro debole, il prezzo del petrolio che cresce e le accise che aumentano sono una miscela esplosiva per i prezzi dei carburanti. I prezzi rischiano di continuare a salire”. Lo ha detto Paolo Scaroni, l’amministratore delegato dell’Eni, spiegando che con l’aumento dei prezzi dei carburanti, la gente consuma di meno: “In Italia nei primi sei mesi dell’anno c’è stato un calo dei consumi dei prodotti petroliferi pari al 9 per cento, una cosa mai vista a memoria d’uomo; vuol dire che il consumatore soffre di questi aumenti in modo particolare”. Continua a leggere