“Sicurezza ferroviaria, nel 2016 record di vittime nella rete regionale”, titolava un paio di mesi fa un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore ricordando come, “complice anche il drammatico incidente di luglio sulla Bari-Barletta, sui circa 2mila chilometri di reti locali interconnesse alla rete nazionale fosse stato registrato il numero più alto (44) di vittime, tra morti e feriti gravi, negli ultimi dieci anni”. Oggi sono ancora le “reti ferroviarie minori”, quelle dove non corrono i moderni Frecciarossa o Italo, ma spesso motrici e carrozzoni con decenni di vita malportati sulle spalle, a far registrare un nuovo incidente, a fornire la prova che, per i “figli di un treno minore” c’è ancora molto da fare per la sicurezza. Continua a leggere