Il costo del petrolio diminuisce ma quello del diesel alle pompe di servizio aumenta: i conti non tornano. O meglio: tornano se, tirata una riga, invece che delle cifre si scrivono delle consonanti e delle vocali fino a comporre la parola speculazione. Perché è solo così che si spiega l’aumento dei carburanti: con una gigantesca speculazione, denunciata perfino, a chiarissime lettere, dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, secondo il quale “l’aumento del prezzo di benzina e diesel è una colossale truffa”. Una denuncia pesantissima alla quale però il ministro non ha fatto seguire un’altra dichiarazione attesa da milioni d’italiani: agli speculatori, ai truffatori, adesso cosa accadrà? Verranno cercati e trovati? E come? E come verranno puniti? Domande che, in un Paese normale, non potrebbero assolutamente restare senza risposte. Continua a leggere