Piccolo è bello? Non sempre, almeno nell’autotrasporto, una categoria polverizzata in migliaia di imprese e tra queste, secondo gli addetti ai lavori, molti, forse troppi, padroncini. Ossia piccoli imprenditori, artigiani con un solo camion che lavorano in conto proprio riuscendo spesso a praticare prezzi e tariffe inferiori al mercato, ma altrettanto spesso non rispettando le regole minime di sicurezza. E i controlli? Sì ci sono, ma sono pochi, a differenza delle imprese strutturate che vengono sottoposte a verifiche periodiche. Ma quando questi controlli vengono messi in atto ecco che spuntano le magagne. L’altro giorno, per esempio, durante un servizio di controllo sull’autotrasporto, la Polizia Locale di Rho (in provincia di Milano) ha effettuato il sequestro di oltre 250 confezioni di prodotti surgelati. Continua a leggere
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Tremila piante non dichiarate
nel camion, nei guai un albanese
Aveva sistemato ben tremila piante dentro il cassone del suo camion e si apprestava a portarle, con tutta probabilità, ad alcuni florovivaisti per metterle poi sul mercato. Ma l’autotrasportatore albanese è incappato nei controlli dei funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Bari che, in collaborazione con la Guardia di Finanza, hanno sequestrato il carico. Le piante erano state sistemate su un automezzo con targa albanese. Il documento doganale di importazione, però, non riportava l’esatto numero di piante trasportate, né il reale valore. Continua a leggere
Merci ai raggi X: in Svizzera c’è
il “body scanner” anche per i Tir
Un “body scanner” anche per i Tir. Costa tre milioni di euro e in tutta la Svizzera ne esistono quattro, uno dei quali si trova alla dogana commerciale di Chiasso. L’avveniristico macchinario rappresenta uno dei fiori all’occhiello utilizzati quotidianamente dai doganieri svizzeri nelle operazioni di controllo dei mezzi in transito. Così si vuole dichiarare guerra al contrabbando delle merci. “Ogni giorno, in otto ore di attività, passano sotto lo scanner mediamente 50 mezzi pesanti – si legge sul “Corriere di Como. I tir vengono indirizzati nell’area dove si trova questo meccanismo dopo attente valutazioni”. Si analizzano i documenti di viaggio. E in base alla provenienza, al tragitto da compiere, alle merci dichiarate e considerando ulteriori criteri prestabiliti dalle guardie di confine si decide se sottoporre o meno il mezzo a una vera e propria radiografia. Continua a leggere