Il giorno dopo l’annuncio del cambio di presidenza, da Luca Cordero di Montezemolo a John Elkann, l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne (nella foto), inizia a tirare la giacchetta al governo Berlusconi, naturalmente sul fronte degli incentivi. “Chiudiamo un anno di crisi con risorse più che adeguate e una posizione forte”, ha detto Marchionne, il quale ha confermato gli obiettivi 2010, con ricavi per 50 miliardi di euro, un margine operativo fra 1,2 e 1,3, un utile netto intorno al pareggio e un indebitamento industriale netto intorno ai 5 miliardi. Marchionne però ha avvertito: senza gli incentivi si prevede un calo delle vendite in Italia del 30 per cento. Continua a leggere