In Italia i camion trasportano prevalentemente minerali. Nel 2009, infatti, la principale tipologia di merce che ha viaggiato su gomma è stata proprio quella dei minerali (greggi o manufatti) con un’incidenza del 35,14 per cento sul totale delle merci movimentate sulla strada. La graduatoria 2009 delle prime dieci categorie comprende, poi, nell’ordine i “cementi, calci, materiali da costruzione” (15,71 per cento del totale delle merci), i prodotti metallurgici (7,64 per cento), le “derrate alimentari, foraggere” (7,17 per cento), i prodotti petroliferi (4,07 per cento), i prodotti chimici (3,12 per cento), il “cuoio, tessili, abbigliamento” (2,36 per cento), i “veicoli, macchine, motori” (2,14 per cento), i cereali (1,70 per cento) e le “patate, legumi, frutta fresca” (1,66 per cento). Continua a leggere
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Merci sulle strade, sui camion
La produzione di biocarburanti
potrà provocare davvero carestie?
Era chiaro che le discussioni e gli interventi sulla questione legata alla produzione di biocarburanti fossero solo apparentemente sopite, tant’è che non appena qualcuno si è permesso di riaccendere la luce sul problema, il fiume di informazioni e di polemica, anche con toni forti, ha trovato nuovo vigore. Al di là di talune iniziative che vedono il coinvolgimento di enti di ricerca più o meno noti a livello mondiale, che si stanno adoperando nell’individuazione di nuovi fronti e soluzioni alternative al petrolio – per esempio il biocarburante derivato dalle alghe – il centro dell’attenzione è ancora prevalentemente occupato dal tema della produzione di biocombustibili da prodotti agricoli. Per esempio il biodiesel, ricavato da piante oleaginose come la colza o il girasole, oppure il bioetanolo ricavato da colture ricche di zuccheri o amidi come le barbabietole da zucchero o i cereali. Continua a leggere