L’atto d’indirizzo è un documento con il quale il Governo indica le priorità politiche che dovranno essere perseguite. Quello pubblicato per l’anno 2016 e relativo alla politica dei trasporti indica possibili interventi sulla cui utilità non si può che convenire. Ma con quali modalità e con quali tempi? Quelli, lunghissimi, previsti dalla Legge Obiettivo che, se non modificata, continuerà a consentire ad amministrazioni comunali e regionali, ma anche a semplici cittadini, d’intervenire attraverso interminabili conferenze di servizi che bloccano solo i lavori senza dare certezze ai privati che vogliano investire? La risposta può essere una sola: no. Continua a leggere