Duecentocinquantasette autisti sorpresi in una settimana mentre erano al volante di un tir sotto l’effetto di alcool o droghe: un numero più che sufficiente per far suonare un campanello d’allarme, nonostante il dato possa apparire decisamente ridimensionato se paragonato al numero di controlli effettuati (su oltre 320mila mezzi pesanti) e all’area “monitorata”: ventisette Stati in Europa. Numeri giganteschi in confronto a quelli degli autisti al volante semi ubriachi o drogati: ma a giustificare l’allarme (al di là del fatto che basta un solo camionista sbronzo o sotto l’effetto di droghe a provocare un incidente anche di proporzioni gravissime….) c’è un altro dato: un’analoga campagna svolta nel 2017 aveva visto”solo” 147 casi simili. Continua a leggere