Svolgere un’attività che “incrocia” continuamente la propria strada con quella della politica, “scontrandosi” spesso con interlocutori che non conoscono quel lavoro, quel mondo, facendo così perdere nei migliori dei casi tempo e nei peggiori denaro e opportunità di crescita a moltissime imprese, può rappresentare un carico pesantissimo da dover trasportare, un freno a mano tirato divenuto insopportabile. È per questo che un’ampia fetta dell’autotrasporto italiano sta facendo il tifo perché alle prossime elezioni europee quel “tratto di strada” che troppe volte ha di fatto separato i lavoratori dal settore dalla politica venga “colmato”. Nel modo più semplice ed efficace: facendo sedere un rappresentante del settore, un imprenditore dell’autotrasporto direttamente su una poltrona dell’Europarlamento, in modo che possa guidare i nuovi “colleghi politici” a capire i reali problemi del settore, a trovare le soluzioni. Continua a leggere