“Lo scalo merci di Bergamo è fondamentale per l’economia di tutta la provincia e deve restare aperto. Qualunque altro ragionamento politico sarebbe dannoso per il territorio e non terrebbe conto delle esigenze delle nostre imprese e della nostra rete economica. Non è certo questo il momento delle polemiche o delle sterili discussioni pro e contro”. A scendere in campo per impedire la chiusura, prevista il 31 dicembre, dell’unica struttura rimasta a disposizione delle imprese bergamasche che vogliono utilizzare il trasporto combinato strada-rotaia è Paolo Franco, consigliere di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, che commentando il caso (portato sotto i riflettori da una lettera alle istituzioni scritta da Andrea Callioni, titolare della società che gestisce lo scalo stesso), ha sottolineato come “lo scalo, nonostante generi un traffico modesto e migliorabile, rappresenta un punto fermo per le aziende compatibile con il sistema viabilistico della Bergamasca”. Continua a leggere
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Lo scalo merci che rischia di far deragliare la credibilità della politica e della sostenibilità
“C’è stato un periodo, a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, in cui questo scalo merci è arrivato a movimentare oltre 25mila vagoni l’anno, facendo del “trasporto combinato strada-rotaia” una realtà consolidata. Peccato che poi quei numeri, con il passare degli anni, nonostante le continue promesse di spostare sempre più merci dall’asfalto ai binari favorendo la mobilità sostenibile, siano continuamente diminuiti fino a raggiungere le poche migliaia di oggi. E con la prospettiva imminente che si riducano a zero, considerato che RFI si è mostrata irremovibile sul no a una nuova proroga che potesse consentire di proseguire l’attività in attesa di un nuovo scalo merci che il territorio attende ormai da decenni”. Le parole di Andrea Callioni, titolare della Cisaf Srl che gestisce lo scalo merci ferroviario della stazione di Bergamo, non suonano solo come un fortissimo allarme per il futuro dell’economia Continua a leggere
Nuovo scalo merci di Bergamo al bivio decisivo. Perdere un altro treno sarebbe imperdonabile
Il 2020 sarà l’anno della svolta per la realizzazione del nuovo scalo merci bergamasco? Difficile dirlo, anche alla luce di quanto avvenuto in passato, con decenni buttati al vento ipotizzando sempre nuove possibili destinazioni rimaste però solo sulla carta, ma i presupposti perché accada questa volta sembrano esserci davvero tutti, con aree disponibili, nella Bassa bergamasca, e operatori pronti a investire, come conferma Andrea Callioni, titolare della Cisaf, la società che gestisce lo scalo merci cittadino, oltre che consigliere della Fai, la federazione autotrasportatori italiani, in un’intervista pubblicata sul quotidiano L’Eco di Bergamo. Un articolo nel quale Andrea Callioni invita a non “perdere questo treno” anche alla luce di una sempre più forte domanda del mercato per un trasporto combinato strada-rotaia. Continua a leggere
“Riapriamo lo scalo ferroviario alle merci pericolose, spostarle su strada è peggio”
“Gli interventi richiesti da Rfi, la Rete ferroviaria italiana del gruppo Fs, per la messa in sicurezza del trasporto su rotaia di merci pericolose sono stati eseguiti, anche perché sulla sicurezza non si discute, e il comando locale dei Vigili del fuoco ci ha consegnato il certificato di prevenzione incendi che ci era stato richiesto. Ora lo scalo merci di Bergamo, chiuso da tre mesi a questo tipo di sostanze, deve essere riaperto temporaneamente, con una proroga, fino a quando non prenderà corpo il progetto alternativo che è allo studio da anni. E questo anche per evitare di far aumentare anziché diminuire i pericoli. Continua a leggere