«Io, mamma di una vittima della strada “condanno” i giudici»

Le tragedie di oggi possono servire a evitarne nuove domani? E possono servire a far riemergere dai cassetti dove giacciono impolverati da anni documenti che potrebbero contribuire a garantire maggiore sicurezza sulle strade italiane? Probabilmente sì. Almeno a giudicare dalla lettera di una madre, che anni fa ha perso un suo caro in un incidente stradale. Una lettera che la donna ha inviato alla redazione di Stradafacendo e nella quale si domanda che fine abbia fatto un “caso” misteriosamente scomparso nei meandri del Tar (tribunale amministrativo regionale) del Lazio. Il caso è presto spiegato: da qualche anno, per diminuire l’incidenza del costo del trasporto si consente che automezzi che portano 108 tonnellate circolino sulle strade nonostante le norme del Codice della strada dispongano in modo diverso. Praticamente si consente, per legge, di violare la legge… Cose da Paese di Pulcinella (o dove molti magistrati si occupano solo delle inchieste che assicurano le copertine, con escort e quant’altro…). Continua a leggere



Quei Tir rischiano di far crollare i ponti, ma nessuno lo dice

È stato sufficiente un solo microgrammo di particolato in più per costringere i cittadini milanesi e l’economia lombarda a subire limiti assurdi della circolazione. Una notizia, ampiamente trattata dai giornali, che si potrebbe definire comica se non fosse tragica. La tragedia consiste nel fatto che i divieti servono a poco, ma si emanano e che, a livello più generale, si tengono comportamenti che servono solo a dimostrare contraddizioni e confusione. Continua a leggere