L’economia italiana si è fermata e le bugie dalle gambe corte non la faranno ripartire

Ora che gli ultimi dati sulla situazione economica del Paese hanno certificato che ormai stiamo passando dalla fase di stagnazione a quella della recessione si può affermare che un partito della maggioranza che governa il Paese ha raggiunto pienamente il proprio obiettivo: la decrescita felice è diventata realtà. Una triste realtà: chi l’ha voluta sarà felice, ma milioni d’italiani sicuramente molto meno. La responsabilità non è però solo dei “grillini”: anche chi oggi continua a consentire ai sostenitori di questa teoria economica regressiva di poter fermare l’intero Paese non è esente da colpe, “complice” del vero e proprio dramma che le imprese e i cittadini vivono e che è ormai inequivocabile. Eppure abbiamo esponenti di governo che parlano di situazione temporanea e di rimbalzi Continua a leggere



Divieti al traffico? Se la politica sa fare solo questo forse è meglio che l’Italia cambi strada

Da qualunque parte ci si giri e qualsiasi argomento si affronti, accade sempre più spesso di trovarsi di fronte a una norma che vieta. Emanata dalla magistratura, dalla politica, dalla burocrazia: chi detiene anche solo un po’ di potere, forse per dimostrarlo meglio, vieta. Basti pensare al caso Ilva, o ai divieti di circolazione stabiliti dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti i cui responsabili continuano a non comprendere che più aumentano i giorni di divieto e più cresce la quota giornaliera dei mezzi che si muovono sulle strade. Continua a leggere



Autotrasporto, le manovre del Governo seguiranno le strade tracciate nell’accordo ?

Sono sempre più numerosi gli operatori dell’autotrasporto che hanno iniziato a domandarsi cosa potrà succedere nella fase finale dell’approvazione della Manovra di bilancio. Le domande più insistenti riguardano fondamentalmente due aspetti: i trasferimenti delle risorse, che oltre ai rimborsi per le accise sul gasolio comprendono anche l’avvio del fondo per la sostituzione dei veicoli più vecchi e inquinanti, e l’emanazione delle normative relative alle regole. Continua a leggere



Divieti al Brennero, tasse sui porti: troppi indizi fanno una prova. L’Europa vuole isolare l’Italia?

Si è parlato, anche se per la verità meno di forse quanto si sarebbe dovuto, dell’intesa raggiunta dal mondo dell’autotrasporto con il ministro per le Infrastrutture e i trasporti Paola De Micheli che ha impedito la realizzazione del fermo dei tir. Un’intesa che ha portato a soluzioni soddisfacenti per la parte dei problemi economici (sempre che il Parlamento non stravolga gli accordi che il settore terrà comunque “sorvegliati” e per i quali confida comunque sull’impegno del ministro) lasciando ancora aperte invece le questioni relative alle regole oltre a tre aspetti non certo di secondaria importanza: i divieti al valico del Brennero arbitrariamente imposti dall’Austria in barba ai più elementari diritti di far circolare nel vecchio continente uomini e merci; la decisione della Comunità europea di chiedere l’applicazione di tasse demaniali sulle attività portuali; le pesanti conseguenze che si abbatterebbero sulle imprese, non solo di trasporto ma soprattutto sui committenti, qualora fosse approvato nel testo originale l’articolo 4 del Disegno di legge n.124 che introduce nell’ordinamento civilistico la figura del “sostituto del sostituto di imposta”. Continua a leggere



Lo scontro autotrasportatori-governo è stato evitato grazie a un “carico” di impegni precisi

Lo scontro non c’è stato, il confronto si. E soprattutto ci sono stati impegni ben precisi presi, davanti ai rappresentanti di Unatras, dal ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Paola De Micheli. Impegni, messi nero su bianco in un verbale d”intesa, che prevedono una retromarcia del Governo sui tagli alle risorse destinate all’autotrasporto, compresa la temutissima cancellazione dei rimborsi sulle accise per il gasolio destinata a mettere in ginocchio migliaia d’imprese d’autotrasporto italiane non più competitive sul mercato europeo; impegni che fissano una consultazione mensile fra ministero e rappresentanti del settore per la trattazione di punti altrettanto importanti. È grazie a questi impegni, frutto di un confronto a lungo invocato dal mondo dell’autotrasporto e finalmente “arrivato”, che, seppure all’ultimo istante, è stato possibile evitare un fermo nazionale dell’autotrasporto. Continua a leggere



Viaggio attraverso l’Italia senza camion: un video mostra i disastri provocati da un fermo dei tir

Far comprendere al Paese il ruolo indispensabile del mondo dell’autotrasporto e della logistica nella vita di tutti i giorni che, senza il trasporto su gomma, potrebbe diventare nel giro di poche ore difficilissima, nello spazio di pochi giorni addirittura un incubo. È questo lo scopo del video  realizzato da Scania Italia (cliccate qui per vederlo) proiettato  domenica al Brixia Auditorium di Brescia nel corso dell’assemblea della Fai, federazione autotrasportatori italiani, davanti a una platea gremita di autotrasportatori pronti ad aderire all’eventuale fermo nazionale che potrebbe essere confermato il 15 novembre nel caso l’incontro fra rappresentanti della categoria e il ministro Paola De Micheli non dovesse dare le risposte che la categoria attende ormai da troppo tempo. Continua a leggere



Fermo dei Tir, c’è una sola strada per fermarlo. Ma c’è ancora tempo per percorrerla? 

Era fin troppo facile prevedere che senza un intervento risolutivo e immediato nel mondo dell’autotrasporto, letteralmente “travolto” da mesi da un carico di problemi irrisolti, si sarebbe avviata una fase di non facile gestione per tutti. Cosa che si è puntualmente verificata con l’annuncio di un fermo nazionale da parte di Unatras che ha spinto il ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Paola De Micheli a convocare per il 14 novembre le federazioni dell’autotrasporto. La classica azione che, nel gergo calcistico, veniva definita “in zona Cesarini”, a partita ormai  quasi scaduta, quando ormai resta solo poco tempo per recuperare. Nello “scontro” con il mondo dell’autotrasporto (provocato proprio dalla mancanza di volontà di confermare un “ incontro” richiesto ripetutamente) il Governo riuscirà a raddrizzare il risultato? Continua a leggere



Chi si ferma è perduto? L’autotrasporto è pronto a dimostrare che è esattamente il contrario

Chi si ferma è perduto è il titolo di un vecchissimo film con Totò e Peppino De Filippo i cui protagonisti lavorano, guarda caso, per una società di trasporti. Chi non si ferma è perduto potrebbe invece essere lo “slogan” della protesta che, salvo interventi dell’ultima ora, potrebbe già essere annunciata oggi dal comitato esecutivo dell’Unatras, il coordinamento unitario delle più rappresentative federazioni dell’autotrasporto, in risposta all’atteggiamento manifestato dal Governo nei confronti di un settore vitale per l’economia del Paese che da oltre un mese attende, semplicemente quanto inutilmente, d’essere ascoltato. Disinteresse, superficialità, scarsa conoscenza dei problemi? Continua a leggere



Manovra: alcune luci (verdi) si sono accese ma sono ancora oscurate da troppe ombre

Negli anni passati, prima che ne mutassero i criteri, il governo presentava il Dpef, il Documento di programmazione economica e finanziaria propedeutico alla Legge finanziaria. Un documento di preparazione, di introduzione alla manovra vera e propria. Quest’anno si sarebbe dovuti tornare al passato: mai come questa volta il documento approvato (con una postilla, “salvo intese” che è tutta un programma….) avrebbe dovuto tornare alla vecchia definizione. Innanzitutto quel “salvo intese” lascia intendere che potrà essere modificato; in secondo luogo il passaggio alla Commissione Ue potrebbe portare a richieste di modifiche. Continua a leggere



Tagli alle accise, l’unica cosa “lineare” da fare è ammettere che la manovra è sbagliata

Lineare: un aggettivo che se riferito a una condotta, a un comportamento, ha un valore assolutamente positivo, sinonimo di coerenza. Valore che scompare del tutto, assumendo un’accezione totalmente negativa, se riferito invece ai tagli, lineari appunto, sulle accise del gasolio per il mondo dell’autotrasporto, tagli che la Manovra finanziaria “rischia” fortemente d’introdurre per “fare cassa”. Manovra destinata, se davvero effettuata, a provocare un altro rischio: quello di proteste forti, anche in forma autonoma. Continua a leggere



Tagli sui carburanti, marittimi e agricoltori al fianco degli autotrasportatori contro il Governo?

In caso di mancato confronto a breve termine si renderà necessario assumere le decisioni conseguenti”. Così si concludeva l’ultima lettera inviata da Unatras al Governo per chiedere un incontro urgente al ministro dei Trasporti con l’obiettivo di evitare che venissero decise “manovre politiche” destinate ad avere pesanti conseguenze: manifestazioni di protesta organizzate dal mondo dell’autotrasporto ma probabilmente anche da altri settori. Una protesta “ allargata”, che potrebbe coinvolgere il settore dei trasporti marittimi e quello dell’agricoltura, scesi in campo recentemente contro alcune scelte ipotizzate dal Governo. Continua a leggere



Infrastrutture, la strada della politica è lastricata di buone intenzioni. Diventeranno realtà?

A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva Giulio Andreotti. Fortunatamente a volte capita d’“indovinare” anche a pensar bene. Cosa che Conftrasporto si augura possa avvenire per quanto riguarda “il nuovo corso” aperto dal Presidente del consiglio Giuseppe Conte (che siamo certi troverà i “numeri” in Parlamento per ottenere la fiducia che consenta al nuovo Esecutivo di operare) in materia di infrastrutture e trasporti, con dichiarazioni sulle quali non si può che “pensare positivo”. Continua a leggere



I politici? Continuano a far viaggiare il Paese in un mare di favole, ma tutte senza un lieto fine

Karl Marx sosteneva che la storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa. In questi ultimi giorni ne abbiamo avuta un’evidente riprova con realtà e fantasia, o se si preferisce favole, che, come talvolta accade, sono andate di pari passo. E proprio due favole di Fedro, quella della volpe e l’uva e quella della rana che voleva divenire grossa come un bue, appaiono come la rappresentazione più vicina alla situazione che stiamo vivendo. La volpe dopo aver provato in tutti i modi a prendere dei grappoli d’uva da un’alta vigna rinunciò, ma non volendo ammettere il proprio fallimento sostenne che l’uva era troppo acerba e quindi non valeva la pena raccoglierla. La rana, invece, avendo visto un bue in un prato, presa dall’invidia prese a gonfiare la sua pelle rugosa con il triste risultato di scoppiare. Continua a leggere



La battaglia contro il rischio caos nei contratti dei trasporti è vinta. Ma ci aspettano altre guerre

Chi la dura la vince, dice un antico adagio popolare che molto spesso ha trovato conferma nella realtà dei fatti. L’ultima, in ordine di tempo, arriva dal mondo delle federazioni che fa riferimento a Conftrasporto e ad Anita e che il 23 luglio ha sciolto positivamente la riserva posta all’atto della sottoscrizione del contratto della logistica, del trasporto merci e spedizione il 3 dicembre 2017, dopo aver invitato per 20 lunghi mesi le imprese aderenti a limitarsi a dare applicazione, salvo eccezioni a livello aziendale, alla sola parte economica. Continua a leggere



Trasportatori abbandonati a se stessi: il Governo non può restare insensibile alle grida di dolore

Quello che all’inizio era un grido di dolore ora è diventato un coro assordante: praticamente non passa giorno senza che chi rappresenta le imprese dell’autotrasporto, gli intermediari, i lavoratori, evidenzi con insistenza come da troppo tempo la politica dei trasporti sia scomparsa dal tavolo delle discussioni politiche e di governo. Eppure quelle “grida di dolore” non vengono raccolte: sembra assurdo, ma nonostante nel mondo dei trasporti le grida accomunino tutti, chi ha il dovere di occuparsene risponde con un fragoroso silenzio. Infischiandosene perfino degli insegnamenti della storia (in qualche caso forse ignorando la materia….) che racconta come ai tempi delle guerre d’indipendenza vi fu un re del Piemonte che lanciò la frase, poi divenuta l’elemento sul quale si innescarono le guerre d’indipendenza: “Non possiamo essere insensibili alle tante grida di dolore che da tante parti d’Italia si levano verso di noi”. Continua a leggere