Bergamo, la nuova autostrada “inutile” si può ancora bloccare. “Ma serve la protesta di tanti”

Il conto alla rovescia per conoscere il progetto definitivo per quella che continua a essere chiamata la “nuova autostrada Bergamo Treviglio”, nonostante l’opera non sia affatto destinata ad arrivare nel capoluogo è scattato, con la presentazione confermata per settembre, e contemporaneamente ha fatto registrare un nuovo scatto anche  la corsa a cercare di fermare la nuova opera da parte di chi (una stragrande maggioranza di chi vive sul territorio) quella nuova bretella la considera solo un nuovo inutile spreco di denaro oltre che un nuovo danno ambientale. Un nuovo “attacco” al progetto scattato su due fronti: da una parte con un invito a tutta la popolazione a mobilitarsi contro la grande infrastruttura, lanciato dal palco della  alla Festa dell’Unità di Stezzano, durante un  dibattito organizzato proprio per discutere del “caso nuova autostrada”; dall’altro con l’incarico affidato a uno studio legale dal Comune di Osio Sotto, sostenuto  da quello di Levate e dalle associazioni di categoria Coldiretti e Confagricoltura Bergamo, per trovare un appiglio per contrastare l’avanzamento dell’iter della Bergamo-Treviglio. Continua a leggere



Fallimento Ecobonus: per togliere dalle strade auto inquinanti e pericolose serve altro

Se l’Ecobonus doveva servire a spingere la svolta green e a svecchiare un  parco auto  vecchio, insicuro e inquinante come quello italiano, beh si può dire che l’esperimento sia fallito. Un fallimento decretato nel corso della riunione plenaria del Tavolo automotive andata in scena al ministero delle Imprese e del made in Italy presieduta dal ministro Adolfo Urso alla quale hanno partecipato i rappresentanti  delle associazioni di categoria della filiera, dei sindacati, e delle aziende di settore. Un incontro organizzato per fare il punto sui risultati a oggi registrati dell’Ecobonus 2024, sugli sviluppi futuri delle politiche di sostegno Continua a leggere



Troppi carichi fissati male sui camion: ma l’Italia non rende obbligatorie le norme europee

Troppi carichi sui camion non vengono fissati rispettando le norme europee ed è proprio questa la causa principale degli incidenti che vedono coinvolti mezzi pesanti, in particolare i ribaltamenti. A denunciarlo è il segretario generale di Trasportounito Maurizio Longo che invita tutti a mantenere alta la guardia (nonostante il recente rapporto sugli incidenti stradali realizzato dall’Automobile club d’Italia e dall’Istituto nazionale abbiano statistica abbiano rilevato un lieve miglioramento nei livelli di sicurezza dei veicoli industriali che circolano sulle strade italiane) perché “i problemi fondamentali restano irrisolti e potrebbero aggravarsi”. Un invito a non abbassare la guardia che appare giustificato comunque dai numeri: quelli dei 130 veicoli industriali che dal 1° gennaio a oggi si sono ribaltati sulle strade italiane con il 90 per cento degli incidenti attribuibili proprio alla non conformità ai criteri tecnici richiesti per il fissaggio dei carichi trasportati. Continua a leggere



C’è del marcio nell’autotrasporto, l’ennesima inchiesta lo conferma. Ora serve prevenzione

“C’è del marcio in Danimarca”, afferma un protagonista dell’Amleto di William Shakespeare di fronte all’apparizione dello spettro. “C’è del marcio nel mondo dell’autotrasporto e della logistica”, denunciano da tempo in molti fra gli operatori “onesti” del settore, ma senza essere troppo ascoltati dalla “politica”, l’unica in grado di fare un’opera di prevenzione senza la quale è possibile solo affidarsi alla “repressione” delle forze dell’ordine. Che, a conferma del marcio nel settore, hanno portato a termine a Bologna una nuova indagine arrestando quattro persone di origine campana accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Continua a leggere



“Camionisti segnalate anonimamente chi viaggia fuorilegge”. E’ la strada per ripulire il settore?

Eccesso di peso del carico trasportato, manomissione del tachigrafo, ma anche operazioni di carico e scarico fatte non esattamente nel rispetto della legge, trasporti effettuati sottocosto creando concorrenza sleale, termini di pagamento non rispettati…. Sono alcuni dei temi al centro delle segnalazioni anonime arrivate alla casella per la raccolta delle denunce aperta dal  ministero dei Trasporti spagnolo che in oltre due anni “di attività” ha raccolto oltre 10mila segnalazioni rivelandosi, come sottolineato dallo stesso governo spagnolo, “ uno  strumento utile per il monitoraggio delle irregolarità  nel settore dei trasporti” consentendo  di scoprire e affrontare numerose problematiche, e migliorando la trasparenza del settore. Uno strumento rivelatosi “un valido supporto per l’attività di ispezione” grazie alla possibilità  per  chi lavora in questo settore e viene a conoscenza di situazioni “fuorilegge” di poterle denunciare senza doversi un domani ritrovare coinvolto in un’indagine, senza il pericolo di dover subire possibili ritorsioni, Continua a leggere



Il progetto Anas per la sicurezza delle aree di servizio mette a rischio la rete di distribuzione?

Le nuove disposizioni previste dall’Anas nel suo “quaderno tecnico” realizzato per garantire e migliorare gli standard di sicurezza sulle strade in gestione indicando una serie di requisiti minimi che le aree di rifornimento carburanti dovranno rigorosamente prevedere rischiano di mettere a repentaglio una parte strategica della rete di distribuzione lungo lo Stivale? Sì, almeno secondo i responsabili di Assopetroli-Assoenergia che hanno ufficialmente richiesto la convocazione urgente di un tavolo tecnico al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e all’Anas denunciando “criticità legate al Quaderno Tecnico e alle sue stringenti disposizioni rischiano di andare in conflitto con il prossimo progetto di riforma della rete di distribuzione carburanti”. Il tutto, appunto, con il rischio concreto di “mettere a repentaglio una parte strategica della rete stessa. Le imprese associate stanno affrontando notevoli difficoltà nell’adeguare Continua a leggere



85 camionisti morti al volante da inizio anno. “Colpa del sovraccarico di stress e fatica”

E’ urgente migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza per gli autotrasportatori aumentando le misure in grado di ridurre lo stress e il carico di lavoro, come turni di guida più brevi e pause obbligatorie, e  garantire una formazione adeguata e continua sui rischi professionale promuovendo l’uso di tecnologie di sicurezza avanzate nei veicoli. Ad affermarlo sono gli autori del report dell’Osservatorio nazionale di Bologna, documento che fra i 620 morti sul lavoro registrati da inizio anno a oggi  (numero che sale a 853 se si considerano anche  i decessi avvenuti durante il tragitto casa-lavoro) sottolinea  la presenza di 85 camionisti.  Un dato particolarmente preoccupante che ha spinto i responsabili dell’analisi a lanciare un “allarme prevenzione” proprio per questa categoria di lavoratori , denunciando come questi dati  “mettano in luce la  pericolosità della professione di camionista, Continua a leggere



Il costo delle ricariche per le auto elettriche nel 2030 potrebbe quadruplicare. Ecco perché

La rivoluzione dell’auto elettrica è una medaglia a più facce e non tutte positive, belle. Una, per esempio, è quella fotografata da un’analisi svolta dai responsabili del Centro Studi di Unem, l’Unione energie per la mobilità: uno studio che prevede nel 2030 “una riduzione sostanziale di carburanti liquidi impiegati nella mobilità, stimata in circa 5 milioni di tonnellate rispetto a oggi, quale saldo tra la contrazione dei prodotti fossili e lo sviluppo di quelli rinnovabili, e una crescente domanda di energia elettrica trascinata da oltre 4 milioni di auto elettriche pure”, mostrando immediatamente la faccia peggiore (e da molti tenuta nascosta) della medaglia. Quella che mostra come, se tali tendenze dovessero essere confermate, di Continua a leggere



Autovelox fuorilegge sequestrati in 10 regioni, i risarcimenti nascondono una colossale beffa

Dopo i sequestri in dieci regioni d’Italia degli “autovelox fuorilegge”, gli apparecchi T-Exspeed v 2.0 risultati non omologati e carenti dei requisiti necessari per garantire la validità delle sanzioni emesse, sta per arrivare l’ora dei risarcimenti. Una buona notizia per moltissimi conducenti multati sulle strade di Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Basilicata, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, ma che nasconde una beffa colossale: già, perché i cittadini più ligi al dovere, quelli che si sono precipitati a pagare la sanzione, saranno esclusi dalla possibilità di vedersi risarciti. L’ennesimo capitolo di una storia infinita che sembra scritta apposta per raccontare come il Belpaese non ami “premiare” chi si comporta meglio. Per impugnare gratuitamente la multa davanti al prefetto, Continua a leggere



Il problema dell’attraversamento del fiume Adda? Invece di risolverlo lo stanno complicando

Può un problema, che complica quotidianamente la vita a centinaia di migliaia di persone, restare irrisolto per decenni e dopo tutto questo tempo essere reso ancora più complicato aggiungendo disagi a disagi? Può, eccome. Come dimostra il caso dell’attraversamento del fiume Adda per il quale da oltre 30 anni chi abita nelle di province di Como, Lecco, Bergamo, Monza Brianza  e Milano chiede la realizzazione di nuovi ponti. Per evitare code e ingorghi ma anche, per moltissimi autotrasportatori (categoria particolarmente penalizzata dalla mancanza di infrastrutture adeguate e da una sovrabbondanza invece di divieti) per non dover essere costretti a moltiplicare ogni giorno la lunghezza dei propri viaggi per districarsi nel groviglio di limiti che rendono off limits per i mezzi pesanti altre alternative. E proprio dal mondo dell’autotrasporto è partito il nuovo allarme dopo una decisione destinata, appunto, a rendere ancora più pesante una situazione già critica: la chiusura, per un periodo lunghissimo, 16 mesi, del ponte di Brivio

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Aziende obbligate a pagare la Cqc ai conducenti? La sentenza non riguarda il trasporto merci

Titolo: “Il rinnovo della Cqc lo deve pagare il datore di lavoro”. Sommario (ovvero le poche righe che stanno sotto al titolo per “dettagliare” meglio la notizia e invitare alla lettura): “Il Tribunale di Chieti decide di far rimborsare come straordinario le spese sostenute dagli autisti per il rinnovo della Carta di qualificazione conducente all’azienda datrice di lavoro. Una decisione adottata nei confronti di un’azienda di trasporto persone ma che per analogia potrebbe estendersi anche alla certificazione richiesta per gli autotrasportatori merci”. Segue poi il testo che, postato sulla testata on line Uomini e Trasporti (clicca qui per la lettura completa), riporta una sentenza del tribunale di Chieti in una causa “partita” dopo un ricorso della Fit Cisl Abruzzo-Molise in merito al pagamento da parte dei conducenti di un’azienda di trasporto pubblico delle 35 ore di corso necessarie per il rinnovo dell’abilitazione della Carta di qualificazione del conducente. 

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Ultimo miglio, qui trasporti e logistica facevano viaggiare evasione e sfruttamento dei lavoratori?

Trasporto dell’ultimo miglio: un termine (che nel mondo del trasporto e della logistica rappresenta la fase finale della consegna a chi ha acquistato un prodotto) diventato sempre più importante nella pianificazione delle aziende per le quali proprio il tratto finale del trasporto comporta una maggiore perdita di tempo e dunque costi maggiori proprio per lamoltiplicazione” dei singoli indirizzi da raggiungere per portare a destinazione ogni singolo “pacco”. Un termine, quello dell’ultimo miglio, diventato sempre più d’uso comune anche fra i destinatari di quei “pacchi” che proprio con le loro nuove abitudini nello shopping, effettuato sempre più spesso in Internet, hanno contribuito a far crescere esponenzialmente il fenomeno ultimo miglio. Un fenomeno ( e allo stesso tempo un problema) ora diventato familiare anche negli ambienti giudiziari. Già, perché la mobilità dell’ultimo chilometro è finito al centro di un’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Torino che ha ipotizzato  una frode fiscale, del valore di circa 100 milioni di euro, attuata proprio nel circuito dei corrieri per la consegna nell’ultimo chilometro. Continua a leggere



Il cantiere trasforma le strisce in una trappola? Una “vittima” fa un video per segnalare il pericolo

La “moda” di registrare un video con il telefonino di fronte a un evento drammatico, per essere in qualche modo “protagonisti ”  invece che pensare magari a intervenire per aiutare le vittime,  si commenta da s. Ben diverso è invece il caso di chi un video lo fa ” a emergenza terminata” per mostrare a tutti l’esistenza di un pericolo nel quale potrebbero incappare altre persone. E’ il caso di Luca, giovane motociclista bergamasco che dopo essere rimasto coinvolto in un incidente (percorrendo in moto borgo Santa Caterina, una delle vie più conosciute della città, ha investito una ragazza sbucata all’improvviso dietro un piccolo cantiere  per attraversare su un monopattino le sulle strisce pedonali) ha deciso di mostrare, proprio attraverso un brevissimo filmato, (clicca qui per vederlo)  come chiunque, percorrendo in moto o in auto quel tratto di strada, arrivato all’altezza del minicantiere aperto proprio a ridosso delle “zebre”, non abbia tempo a sufficienza per arrestare la sua corsa trovandosi di fronte all’improvviso un “ostacolo”. Soprattutto nel caso in cui  quell'”ostacolo” attraversi la strada camminando in maniera veloce o addirittura di corsa o, peggio ancora, in bici o su un monopattino, cosa peraltro vietata. Continua a leggere



Mancanza di camionisti, il rimedio è davvero dare aiuti economici ai “nonni del volante”?

Come garantire che, senza giovani disposti a scegliere il lavoro di camionista, letteralmente “in fuga” da questa professione, le merci possano continuare a viaggiare impedendo  che  i mezzi pesanti restino fermi nei piazzali delle imprese di autotrasporto proprio per mancanza di autisti? Un possibile rimedio, anche se sicuramente non risolutivo e soprattutto senza prospettive a medio lungo termine, è quello di “trattenere” al loro posto di lavoro (e di guida) i conducenti anziani. Ed è proprio questa la strada imboccata Continua a leggere



Fercam, 100 filiali in tutto il mondo hanno festeggiato il traguardo dei 75 anni di trasporti

Una festa in connessione da remoto che ha coinvolto in contemporanea i collaboratori e le collaboratrici di oltre 100 filiali distribuite in tutto il mondo: così è stato celebrato il 75° compleanno di Fercam storica azienda altoatesina di logistica e trasporti. Un evento che ha rappresentato un vero e proprio “viaggio nel tempo” , ripercorrendo i momenti più significativi della lunga storia aziendale, con “tappe” particolarmente emozionanti, come quella che ha visto protagonista Franco Raffaelli, storico dipendente entrato in Fercam all’età di 15 anni e protagonista di un lungo quanto brillante percorso professionale che lo ha portato a diventare un manager di rilievo accanto a Eduard Baumgartner. Un viaggio lungo 75 anni raccontato in un libro dedicato ai dipendenti e a tutti i protagonisti della crescita e del successo Continua a leggere