Ecologici ed economici, l’Italia viaggia su pneumatici ricostruiti

In Italia quasi uno pneumatico usato ogni cinque viene ricostruito. Un valore che, a differenza di quello che avviene negli altri maggiori Paesi europei, è in continua crescita. La percentuale di pneumatici destinati alla ricostruzione sul totale degli pneumatici usati era del 14 per cento nel 2006, del 15 nel 2007, del 16,6 nel 2008 e del 19 per cento nel 2009. L’Italia si colloca così al di sopra della media dei cinque maggiori Paesi europei (10,1 per cento). I dati emergono da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Etrma (European Tyre and Rubber Manifacturers’ Association).
Decisamente diversi i valori degli altri Paesi. Nel 2009, la percentuale di pneumatici ricostruiti in Germania e nel Regno Unito è dell’8,6 per cento, in Spagna del 7,9 e in Francia del 6,3. Inoltre, è utile evidenziare come mentre in Italia ci sia stata una crescita costante dal 2006 al 2009, in Germania, Spagna e Francia a un triennio di crescita sia seguita una brusca diminuzione. Trend costantemente in calo, invece, nel Regno Unito.
“I dati che emergono dallo studio del Centro Ricerche Continental Autocarro”, si legge in un comunicato stampa di Continental, “confermano che in Italia la ricostruzione di pneumatici si è ormai affermata e sta crescendo. Ciò non vuol dire però che il dato italiano non possa ulteriormente migliorare: in effetti sarebbe auspicabile visti i grandi benefici economici ed ecologici di cui è possibile avvalersi grazie alla pratica della ricostruzione dei pneumatici”.
Notevoli i vantaggi ambientali, visto che nel 2009 grazie alla ricostruzione sia stato possibile immettere nell’ambiente quasi 33.000 tonnellate di pneumatici usati in meno. “Per quello che riguarda invece i vantaggi economici”, spiega Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT, “è da precisare che gli utilizzatori finali nel 2009 hanno potuto risparmiare 222 milioni di euro grazie all’utilizzo di pneumatici ricostruiti. Il risparmio deriva dal fatto che la ricostruzione offre la possibilità di riutilizzare una parte del pneumatico, la carcassa, la cui vita utile va ben oltre la durata prevista dalla normale usura del battistrada”.
“Questi vantaggi”, spiega Continental, “sono validi a maggior ragione per le aziende di trasporto che hanno a disposizione una flotta di veicoli. Proprio per le aziende di trasporto Continental Autocarro, marchio leader nella ricostruzione dei pneumatici con un’esperienza trentennale in questo settore, ha creato ContiRe, pneumatico ricostruito destinato al segmento truck praticamente indistinguibile da uno pneumatico nuovo per prestazioni chilometriche, sicurezza e ridotto consumo di carburante. ContiRe si giova di una metodologia peculiare per eseguire la ricostruzione delle carcasse usate, metodologia che prevede l’uso di mescole e materiali originali e una produzione equivalente a quella usata per realizzare pneumatici nuovi”.