Ancora una volta Ryanair torna nell’occhio del ciclone. Dopo la provocazione di volere eliminare il secondo pilota e le toilette a pagamento, arriva puntuale un’altra polemica che coinvolge la compagnia aerea low cost irlandese. L’ennesimo scontro riguarda i documenti che Ryanair accetta per l’imbarco. Una diatriba che sembrava risolta dopo che la compagnia aveva accettato di imbarcare non solo i passeggeri in possesso di carta d’identità o passaporto, ma anche quelli con un regolare documento d’identità valido nella zona Ue/Eea. Polemica che si è riaccesa pesantemente in questi giorni, con il presidente dell’Enac, Vito Riggio, che si dice “indignato” per il comportamento di Ryanair che a Barcellona non ha permesso l’imbarco a una passeggera italiana alla quale era stata rubata la carta d’identità. “La compagnia”, spiega l’Enac in una nota, “non ha ritenuto accettabile come documento sostitutivo la denuncia per furto rilasciata dal Consolato Italiano”. Il presidente dell’Enac Vito Riggio rileva “con vivo disappunto il comportamento della compagnia irlandese e rende noto di voler interessare il Ministero dell’Interno per il mancato riconoscimento del documento presentato dalla passeggera”.
L’Enac inoltre, ha già segnalato l’episodio all’autorità per l’aviazione civile spagnola chiedendo un intervento a tutela dei diritti della passeggera che ha dovuto rientrare in Italia acquistando un biglietto con un altro vettore, e per evitare ulteriori comportamenti analoghi da parte di Ryanair ai danni di altri cittadini italiani.