Uggé: “Il disastro neve? Poteva essere evitato come nel 2006”

“Ci sono notizie che, rilette a distanza di tempo, appaiono grottesche, irritanti, sconsolanti. Perché dimostrano, una volta di più, come l’Italia sia un Paese dove la superficialità, la trascuratezza e l’incapacità dominino sovrane. Quella superficialità, trascuratezza e incapacità che ha fatto sì, per esempio, che un piano antineve perfettamente funzionante, testato su strada in occasione di una nevicata eccezionale come quella di fine gennaio 2006, invece di essere semplicemente riproposto nei giorni scorsi in occasione di un’altra ondata eccezionale di maltempo, sia stato buttato nel cestino. Con i risultati che milioni di italiani hanno potuto vedere e purtroppo subire”. A lanciare una nuova pesantissima accusa contro chi non ha saputo o voluto gestire l’emergenza neve dopo l’ondata di gelo che venerdì 17 dicembre ha messo in ginocchio mezza Italia, paralizzando il traffico su centinaia di chilometri di strade e autostrade, soprattutto sull’Autostrada del Sole, è Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio, che, a testimonianza di quanto afferma, esibisce una lettera inviatagli il 31 gennaio 2006 da Giovanni Castellucci, amministratore delegato della società Autostrade per l’Italia. Una lettera nella quale Giovanni Castellucci affermava come “nonostante la straordinarietà dell’evento (da 40 centimetri a oltre un metro di neve su oltre mille chilometri di rete, inclusi cinque valichi),  non si sono verificate, nei giorni 26 e 27 gennaio u.s sulla rete del nostro Gruppo criticità e blocchi della circolazione. Ciò grazie anche ai provvedimenti di limitazione temporanea della circolazione dei mezzi pesanti. È per tale motivo che la ringrazio per l’equilibrio e la determinazione con i quali ha aiutato la concertazione tra le varie istituzioni per l’adozione di un Protocollo condiviso di intervento”. L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia concludeva poi la lettera di ringraziamento di essere assolutamente convinto “e non solo perché è ciò che si fa anche all’estero, che la strada intrapresa sia quella giusta”. “Peccato”, commenta amaramente oggi, a cinque anni di distanza, Paolo Uggè, “che quella strada, giusta, sia stata colpevolmente abbandonata. E questa è  l’ennesima dimostrazione dell’incapacità di pochi signori chiamati a guidare il Paese e  costata  moltissimo a milioni di cittadini incolpevoli”. E proprio il caso dell’abbandono del Protocollo antineve sarà al centro di un appuntamento radiofonico in programma oggi a partire dalle 14 su Isoradio.