Lo sosteniamo da tempo. Per questo, nel 2005, avevamo richiesto e ottenuto che nel protocollo d’intesa sottoscritto presso la Presidenza del Consiglio fosse previsto il recupero degli incentivi riconosciuti alle imprese non in regola con gli adempimenti fiscali e contributivi. Da allora nulla è stato fatto. Ben tre esecutivi si sono alternati al governo del Paese ma nessuna azione nella direzione auspicata dalle imprese regolari è stata avviata. Ora prendendo a riferimento i dati resi noti dalla Guardia di Finanza nell’ambito della lotta all’evasione si rende evidente quanto fosse opportuna la richiesta effettuata a salvaguardia della imprenditoria seria di recuperare presso le imprese che non ottemperano alle disposizioni di legge gli incentivi concessi. È confortante che il giornale di Confindustria dia conto dei risultati di un’iniziativa di controllo avviata dalla Guardia di Finanza. Che sia il segno di una ritrovata consapevolezza della necessità di rispettare le regole? C’è da augurarselo. Se tutti realmente inizieranno a collaborare per favorire il rispetto delle regole si potrà dare un contributo significativo affinché le imprese serie non debbano subire la concorrenza sleale di realtà che operano al limite della legalità. Chi ha avversato i contenuti della legge che ha ripreso i contenuti del protocollo di intesa sottoscritto con il sottosegretario Giachino dovrebbe rivedere le proprie posizioni e non lasciare l’autotrasporto da solo a sostenere la necessità di effettuare controlli seri che, come riportato dal Sole 24 Ore, portano a risultati importanti. Così si difendono realmente le imprese e si combatte la malavita che nel mancato rispetto delle regole trova la linfa nella quale prospera.
Paolo Uggè – presidente nazionale Fai Conftrasporto