Pedaggi autostradali a Roma,
l’ira di Alemanno e Zingaretti

Non sono solamente i normali cittadini a lamentarsi degli aumenti o dei nuovi pedaggi autostradali. Sul piede di guerra ci sono anche gli esponenti politici. Uno schieramento bipartisan con un comune denominatore: Roma. Il sindaco della capitale, Gianni Alemanno (nella foto), non ha usato mezze parole e ha messo in guardia contro l’ipotesi del Grande raccordo anulare a pagamento: “Pedaggio sul Gra? Impossibile: se qualcuno sul raccordo mette qualcosa per far pagare il pedaggio vado io con la macchina e lo sfondo”. Il sindaco ha anche spiegato che l’aumento ai caselli “è una decisione ministeriale che non riguarda solo i caselli alle porte di Roma. Quello che è stato garantito dal governo è che non c’è un pedaggio sul Gra per i cittadini che si spostano da una parte all’altra della città”. Dalla città alla provincia, dal centrodestra al centrosinistra, la solfa non cambia. Se Alemanno minaccia di sfondare il casello, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti (Pd) punta il dito contro la Lega. “A questo punto comincio a vedere un’ombra leghista che pesa su Roma: su 26 caselli su cui viene proposto l’aumento del pedaggio, nove sono su Roma. Il bilancio di quello che sta facendo questo governo per Roma e la sua area metropolitana è: più tasse e meno servizi e non è una cosa accettabile”, ha detto Zingaretti. “Stiamo facendo i conti”, ha aggiunto Zingaretti, “ma visto il volume di traffico la gran parte di questo prelievo fiscale da parte dello Stato nazionale sarà contro i romani e i pendolari, cioè contro coloro che sono costretti a prendere la macchina perché i treni non funzionano o sono stracolmi. Chi prenderà la macchina avrà un balzello in più. Le associazioni di consumatori parlano di un esborso di circa 300 euro l’anno che forse a qualche miliardario faranno ridere, ma che per una famiglia normale è un vero e proprio salasso”. Zingaretti ha poi annunciato che sta “sentendo gli amministratori del territorio e spero che tutti si uniscano per ribadire l’iniquità di questi provvedimenti”. Intanto, il Codacons ha annunciato “un ricorso al Tar del Lazio contro gli aumenti autostradali che scatteranno in tutta Italia a partire da domani, introdotti dalla manovra del governo per la correzione dei conti pubblici”.