Auto, da giugno più concorrenza per riparazioni e pezzi di ricambio

L’idea è quella di rendere meno costosi gli interventi di manutenzione. Un manna dal cielo per gli automobilisti, che per la riparazione e i pezzi ricambio investono il 40 per cento della spesa per un’auto. Dal primo giugno le cose potrebbero cambiare, si spera in meglio, grazie a un nuovo regolamento europeo nato per aumentare la concorrenza e rendere più semplici e meno costosi gli interventi di manutenzione. L’intenzione della riforma varata dalla Commissione Europea è quella di mettere fine alle pratiche abusive di quei costruttori che obbligano gli automobilisti a riparare il loro veicolo solo nelle reti di officine autorizzate. Quest’obbligo resterà solo per gli interventi di assistenza coperti da garanzia, quindi gratuiti. Per tutti gli altri, l’automobilista sarà libero di scegliere l’officina che vuole.
“Sono convinto che il nuovo regolamento procurerà dei vantaggi tangibili ai consumatori, riducendo le spese di riparazione e di manutenzione, che rappresenta una parte eccessiva del costo totale sostenuto durante la vita di un veicolo”, ha detto il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia, annunciando le nuove regole. La riforma, in ogni caso, entrerà in vigore in modo progressivo: la Commissione Ue ha infatti previsto un periodo di tre anni per consentire alle concessionarie di prepararsi al cambiamento.
Almunia ha sottolineato che l’aumento della concorrenza del settore andrà a vantaggio anche della sicurezza stradale. In un momento di crisi, i costi alti delle riparazioni inducono i consumatori a fare un passaggio in meno nelle officine, con il rischio di avere sulle strade veicoli meno efficienti e sicuri.
Il commissario ha citato il caso della Gran Bretagna dove in un anno il numero delle auto portate a riparare è calato di 2,5 milioni. La riforma riguarda anche la distribuzione dei veicoli: i costruttori avranno infatti più autonomia nell’organizzare la loro rete di distribuzione sia in concessionarie multimarca sia monomarca. In questo modo, ha detto Almunia, “caleranno i costi di distribuzione che rappresentano circa il 30 per cento del costo di acquisto di un’auto nuova”.