Prezzi settimanali e raddoppio dei self service entro un anno. Sono due dei punti fondamentali contenuti nel protocollo di lavoro siglato oggi al ministero dello Sviluppo economico per la riforma della rete di distribuzione dei carburanti. Addio quindi ai prezzi della benzina che cambiano giorno per giorno. D’ora in avanti le compagnie potranno fissare un prezzo massimo per tutta la settimana. Prezzo che potranno diminuire, ma non aumentare. Il protocollo è stato siglato al ministero dello Sviluppo economico dal sottosegretario, Stefano Saglia, dall’Unione petrolifera e dalle associazioni dei consumatori. L’obiettivo della riforma, ha spiegato Saglia, è quello di “azzerare entro tre anni lo stacco tra i prezzi italiani e quelli europei”.
Il protocollo prevede alcuni obiettivi raggiungibili entro un anno, altri a lungo termine. Si comincia con il prezzo settimanale, indicato senza millesimi, che potrà essere diminuito ogni volta che le compagnie lo riterranno opportuno, ma aumentato una sola volta ogni sette giorni. Il prezzo settimanale, ha sottolineato Saglia, diventa così una sorta di “prezzo massimo”. “È una misura di trasparenza, che sarà presa con un atto legislativo nelle prossime settimane”, ha commentato il sottosegretario, “i cittadini avranno meno confusione e potranno fare più facilmente i confronti”. La riforma prevede l’eliminazione dei millesimi: i prezzi saranno infatti arrotondati ai centesimi.
Un altro punto cardine è legato al sistema dei self service. “Siamo convinti”, ha spiegato Saglia, “che si possa raggiungere la cifra di 80 per cento di impianti dotati di self, dall’attuale 40 per cento”. L’obiettivo è quello di arrivare entro un anno a 14-15mila impianti self service.
Il protocollo prevede anche obiettivi più a lungo termine (tre anni): l’accordo mira, per esempio, alla riduzione del numero di impianti, dagli attuali 24mila a 15-16mila, sul modello della Germania. Per convincere i gestori a chiudere verranno previsti dei risarcimenti per i quali sarà utilizzato il fondo indennizzi “da alcune decine di milioni di euro”, alimentato con lo stesso meccanismo della cassa integrazione. Un’apposita commissione sarà istituita al ministero e affidata alla supervisione di Mr Prezzi “per far emergere una volta per tutte la questione della doppia velocità” e verificarne l’esistenza o meno, ha spiegato Saglia.
Argomenti di discussione con le Regioni, che hanno la competenza in materia, dovranno essere la possibilità di tenere gli impianti aperti più a lungo, e quella di vendere prodotti non-oil nei distributori. Il governo punta inoltre ad adottare a breve un provvedimento di semplificazione dell’iter per l’apertura di un impianto a gas e a facilitare l’utilizzo per l’acquisto di carburante di carte prepagate senza commissione. Su quest’ultimo punto, ha concluso Saglia, “cercheremo un accordo con l’Abi”.
Il sottosegretario ha parlato anche della sterilizzazione dell’Iva: “Sono convinto che sia una buona idea e che sia inevitabile aprire una discussione con il Tesoro e la Ragioneria”, ha detto Saglia nel corso della presentazione del protocollo di lavoro per la riforma della rete carburanti.
“Bisognerà comunque trovare un meccanismo nuovo, perché era previsto nel Dpef che ora non esisterà più”. Saglia ha ribadito la sua idea, secondo la quale il gettito Iva sulla benzina crea “degli extraprofitti che lo Stato incassa, che sono preziosi per l’erario, ma che rischiano di sembrare un’attività speculativa dello Stato. Per questo, credo che dovremmo aprire una discussione con il ministero dell’Economia”. L’importante, però, ha concluso, è che “i proventi vadano a favore della riduzione dei prezzi alla pompa”.
Per il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il protocollo di lavoro per la riforma della rete di distribuzione dei carburanti è un passo “importante per fare dell’Italia un Paese più moderno in un settore nevralgico, con effetti positivi per i consumatori e per le imprese”. Secondo Scajola l’intesa raggiunta con petrolieri, gestori e consumatori “pone le basi” per ridurre lo stacco dei prezzi Italia-Ue. “I contenuti del protocollo spingono tutta la filiera e nuovi obiettivi di efficienza e trasparenza”, ha proseguito il ministro, aggiungendo che con le misure previste nel protocollo “si avvia concretamente la riforma del settore della distribuzione, ponendo le basi per ridurre il differenziale di prezzo dei carburanti tra l’Italia e l’Europa e per dare risposta seria e concreta alle polemiche che periodicamente infiammano il settore”.