Indicare agli autotrasportatori la strada che conduce all’uso dei biocarburanti per guidarli a compiere un passo in avanti verso la sostenibilità dell’autotrasporto,non solo in termini ambientali ma anche economici. E con questo obiettivo che è stato organizzato il convegno “Insieme verso il BioLng – Nuove logiche di gestione degli appalti nel settore dei trasporti” che si è svolto a Faenza, nella sede di Caviro, società che raggruppa 31 cantine sociali in 8 regioni italiane, producendo su oltre 30 mila ettari di vigneti il 10 per cento della produzione vitivinicola nazionale, fra cui il notissimo “Tavernello”, ma capace negli anni di diversificare la propria attività e, soprattutto, esplorare nuove strade diventando protagonista, per esempio, anche nel recupero dei sotto-prodotti derivati dalla filiera vitivinicola e agroalimentare che vengono trasformati in prodotti nobili per l’alimentare, il farmaceutico e l’agricoltura oltre che in biometano. Ed è stata proprio quest’ultima attività al centro del confronto che ha riunito attorno a un tavolo, oltre ai rappresentanti del sistema produttivo, ovvero di Caviro, quelli della filiera della biocarburazione. con Ham Italia, Assocostieri e NgvItalia, quelli dell’autotrasporto con la testimonianza di trasportatori che hanno già fatto esperienza con mezzi alimentati a BioLng, come i responsabili di Nicolosi Trasporti, Maganetti Trasporti e Stas, e i rappresentanti delle più importanti case costruttrici di automezzi pesanti, come Iveco, Scania e Volvo. Un “viaggio” verso la sostenibilità partito dall’analisi della carbon footprint, ovvero la misurazione delle emissioni di gas serra e l’individuazione delle aree sulle quali è possibile intervenire per ridurle e compensarle, partecipando così attivamente alla transizione energetica ed ecologica, avvenuta “in tutti gli stabilimenti del Gruppo”, come ha esordito Giampaolo Bassetti, direttore generale di Caviro, proseguito con l’analisi “delle emissioni prodotte dalla supply chain del gruppo , tra cui anche i trasporti, che incidono in modo importante sulle emissioni legate alle attività svolte”, fino ad arrivare ad avviare “un percorso di sostegno alla biocarburazione, che coinvolge necessariamente il mondo della logistica e traccia la direzione futura che intende assumere il Gruppo in termini di autotrasporto, con l’obiettivo di ridurre le emissioni complessive”. Un viaggio verso la mobilità sostenibile che ha avuto, come tappa importantissima, la collaborazione tra Gruppo Caviro e Ham Italia, consolidata con la costruzione dell’impianto per la produzione di BioLng nello stabilimento faentino di Caviro Extra, un biometano avanzato che, è stato sottolineato, “ entra nella rete di distribuzione di Ham, diventando una valida soluzione per la decarbonizzazione del trasporto pesante”. Una soluzione valida ma ancora troppo spesso sconosciuta per tanti autotrasportatori che, ha affermato Aldo Bernardini, amministratore delegato di Ham Italia, “ancora oggi non hanno approfondito a sufficienza le opportunità, ampiamente sostenute dai dati, di passare a BioLng che . Nonostante il prezzo del metano e del metano liquefatto sia a oggi ancora elevato, lo vede comunque vincente nel confronto con il gasolio o, al limite, allineato. Il tutto con emissioni di Co2 e polveri praticamente azzerate. Il BioLng garantisce infatti una riduzione di circa l’80 per cento delle emissioni di anidride carbonica, del 95 per cento di polveri sottili e del 50 per cento di NOx (ossido di azoto) se confrontato a benzina e gasolio”. Dati che confermano una volta di più l’esistenza di strade alternative ai carburanti tradizionali percorribili già oggi facendo accelerare il percorso verso la sostenibilità dell’autotrasporto.