Facciamo partire dalle elementari le lezioni per insegnare l’importanza del lavoro di camionista

“Quando nel sistema scolastico italiano è stato proposto di reintrodurre l’insegnamento di educazione civica, abbandonata nonostante fosse sempre stata  ritenuta da intere generazioni una materia fondamentale, in moltissimi hanno  tirato un vero e proprio sospiro di sollievo. Perché hanno visto nell’insegnamento, fin da piccoli, di “valori importanti”  un’opportunità per tutti per garantire una futura popolazione migliore, capace di essere protagonista  nella gestione del “sistema paese”, capace di assumersi responsabilità  e non solo di cercare altrove capri espiatori…. Perché le “cose importanti” imparate da piccoli restano importanti per sempre. E’ per questo che oggi, pensando alla mancanza di giovani disponibili a fare i conducenti di camion e assicurare così, con il proprio lavoro quotidiano, un servizio vitale a tutto il Paese, mi viene da pensare a un’ “educazione stradale da insegnare nelle scuole” che faccia capire, fin da bambini ,anche l’importanza del ruolo che ha questa professione  per la nostra  economia, per la nostra “vita normale di ogni giorno”, con le merci sugli scaffali e le materie prime da lavorare nelle aziende. Perché è  solo insegnando ai più giovani, fin da bambini, che questo è un lavoro importante, utile per tutti, che riusciremo a ricostruire una categoria. Certo non potrà avvenire dall’oggi al domani, e nel frattempo occorrerà trovare soluzioni tampone per affrontare le emergenze, ma per risolvere il problema definitivamente occorre tirare una riga e ripartire: dall’insegnamento, fin da piccoli, dei valori. Spiegando che il lavoro del camionista ha un grande valore. Spero solo che qualcuno rifletta su questo e, accanto ai  diversi  corsi rivolti a neodiplomati per invitarli a scegliere la strada che porta a lavorare nel mondo dell’autotrasporto e della logistica, possa far nascere anche dei progetti capaci di “guardare molto più lontano”, perché è questa la strategia vincente anche se molto spesso il’Italia se n’è dimenticata”. Angelo Arnoldi, titolare  a Valbrembo, in provincia di Bergamo, dell’omonima azienda di autotrasporti fondata dal papà Emilio e che lui oggi guida affiancato  dalla moglie Loretta e dai figli Cristian e Gloria, non ha dubbi: “imparare significa anche sapere chi si è, qual è il proprio ruolo nella società . E se nessuno insegna, fin da piccoli, qual è il ruolo del camionista, nessuno potrà  restituire a questa professione  l’importanza e la dignità che ha sempre avuto, e sarebbe  pura utopia pensare che, d’incanto, migliaia di giovani possano tornare a farlo”. E mentre ribadisce l’importanza d’insegnare il “valore della professione d’autotrasportatore”  fin da piccoli guarda il figlio, Cristian, diventato autotrasportatore perché, spiega  “l’importanza di questa  professione ha potuto apprenderla fin da piccolo, imparandola, nel mio caso,  non da un insegnante  ma “in diretta” dai miai genitori, respirando la loro passione per un lavoro che hanno sempre considerato un “servizio primario” al Paese”. Un insegnamento che Cristian  Arnoldi ha trasmesso, senza saperlo,  al suo miglior amico, diventato uno dei suoi autisti. “Un ragazzo che”, conferma Cristian Arnoldi, ” che non veniva, come me da una famiglia di autotrasportatori e , dunque, può aver “ereditato la passione”, ma che questo mondo l’ha scoperto frequentando la mia famiglia che evidentemente gli ha fatto scoprire  l’importanza di questo mestiere”. Un’importanza che molti altri potrebbero conoscere fin da piccoli se solo qualcuno gliela trasmettesse: magari dalla cattedra, con la consapevolezza di impartire una lezione particolarmente importante. “Perché senza mezzi che trasportano le merci possiamo solo immaginare il disastro” conclude Angelo Arnoldi che, sulla parete dietro la propria scrivania in ufficio  ha appeso una serie di disegni delle nipotine, compreso quello di un grande camion del nonno. “Nei prossimi incontri e convegni per affrontare l’emergenza autisti spero  davvero che qualcuno alzi la mano, esattamente come si faceva a scuola per chiedere la parola (come insegnavano a educazione civica…), per proporre che l’importanza di guidare un camion diventi materia di studio”…..