La sicurezza stradale?
Cade nelle buche sull’asfalto

Abbiamo rappresentato più di una volta, sommessamente, la necessità di garantire un livello di manutenzione sulle infrastrutture stradali. I risultati sono stati scarsi. Ora, raccogliendo le troppe segnalazioni che provengono non solo dagli operatori del trasporto merci, ma anche da semplici cittadini stanchi di pagare per le conseguenze dell’inadeguata manutenzione che produce danni ad automezzi e a persone, siamo costretti ad abbandonare i toni sommessi per gridare il nostro: basta! Basta con le chiacchiere per giustificare gli episodi che avvengono ormai quotidianamente sulle nostre strade. Interessate in particolar modo sono le zone di montagna, spesso colpite da intense precipitazioni nevose, che costringono gli utenti della strada a veri e propri slalom che metterebbero in difficoltà anche il nostro Giorgio Rocca, se le buche fossero paletti. Gli incidenti aumentano, gli automezzi sono sempre più dal meccanico, i cittadini pagano e chi deve garantire la manutenzione cosa fa? Chiacchiera. Nell’ultimo fine settimana nel comune di Teglio, famosa patria dei pizzoccheri, sulla statale 38 nella frazione di Tresenda a un mezzo pesante sono esplose quasi in simultanea ben tre gomme. Strage sfiorata, come hanno titolato i quotidiani della Valle. E la parola strage non è certo una forzatura giornalistica: la vetrina di un’edicola è esplosa e solo la fortuna ha voluto che non vi fosse la presenza di avventori o degli alunni che ogni mattina attendono il bus scolastico. Alcuni giorni fa, notizia sempre riportata dalla stampa locale, a un altro autoarticolato è esplosa un’altra gomma. Pensare che entrambi i casi possano attribuirsi all’incuria dell’impresa di trasporto è troppo semplice. Non saranno state le pessime condizioni del manto stradale la vera, unica, assurda causa? Tra le concause che portano allo scoppio delle gomme, oltre allo stato delle stesse, non può essere infatti esclusa la fattispecie che le buche, che producono una deformazione, e l’allargamento della gomma,  possano determinare una rottura o uno sgonfiamento che può  innescare il processo dello scoppio. Che, come sanno gli addetti ai lavori, quasi sempre non avviene in contemporanea. Dobbiamo attendere un evento più grave, magari con feriti o addirittura dei morti, per indurre a effettuare  manutenzioni adeguate con gare sempre basate sul ribasso, per garantire delle strada sicure e percorribili come avviene in altri Paesi europei? Conftrasporto ha messo allo studio i propri esperti legali per lanciare un’eventuale possibile azione di responsabilità collettiva. Per questo invita tutti coloro che si trovino coinvolti in danni determinati dal pessimo stato delle strade (non è certo solo la Valtellina a essere in queste condizioni) a voler segnalare episodi nei quali si sono trovati coinvolti, con fotografie, filmati. Renderemo tutto visibile attraverso il blog Strada Facendo del TGCOM e, dopo aver approfondito l’aspetto legale, contatteremo gli interessati e se vi saranno le condizioni avvieremo una causa di responsabilità per danni. L’occasione ci consentirà anche di riconsiderare i danni arrecati da chi trasportando 108 tonnellate di coils, altrettanto danneggia il manto stradale, nella totale e indifferenza di chi dovrebbe occuparsene.

Paolo Uggé