“Fermiamo la febbre del Pianeta”. È l’appello stampato su un mega striscione con cui gli attivisti di Legambiente hanno attraversato martedì 8 dicembre in bici il centro di Roma, da piazza del Popolo a piazza Navona, proseguendo per la scalinata del Campidoglio e via dei Fori Imperiali, fino al Colosseo. L’iniziativa è nata in concomitanza con il vertice di Copenhagen per chiedere “azioni concrete e immediate contro il riscaldamento globale agli amministratori romani e alle oltre 190 delegazioni di tutto il mondo, riunite nella capitale danese per il vertice Onu sui cambiamenti climatici”.
In città e nel Lazio, dice Legambiente, si producono 42 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno, circa l’8,1 per cento del totale delle emissioni italiane, che porta il Lazio al quarto posto in Italia dopo Lombardia (16,8 per cento), Puglia (12,8 per cento) ed Emilia-Romagna (9,4 per cento).
Traffico ed energia sono i principali responsabili delle emissioni: gli automezzi privati emettono 11 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno, con il 75 per cento che proviene dal territorio metropolitano di Roma. In tutto ai trasporti si deve il 42 per cento della CO2, alla produzione di energia il 34 per cento, agli usi civili il 17 per cento, all’industria il cinque per cento per cento e all’agricoltura il due per cento.