Sei mesi senza aumenti dei pedaggi autostradali. È questa la decisione adottata dai vertici di 15 concessionarie su 26 e resa nota dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha evidenziato come lo stop, anche se solo temporaneo, ai rincari interessi l’88,75 per cento della rete autostradale su cui circola oltre il 90 per cento del traffico. A cancellare gli aumenti, fino al 30 giugno, sono Autostrade per l’Italia, che gestisce 2.850 chilometri di autostrada equivalenti al 48,70 per cento delle rete italiana e il 55,17% del traffico; Milano Serravalle (179 chilometri); Strada dei Parchi (281 chilometri); Ativa (155 chilometri); autostrada del Brennero (314 chilometri); Brescia-Padova (235 chilometri); Consorzio autostrade siciliane (298 chilometri); Autovie Venete (210 chilometri); Salt – Tronco Ligure Toscano (154 chilometri); Sat (54 chilometri); Sam – Autostrade Meridionali 51 chilometri); Satap – A4 tronco Novara Est-Mi e To-Novara est (127 chilometri); Satap (Tronco A21 To-Al-Pc (164 chilometri); Sav Autostrada e Raccordo (67 chilometri); Asti Cuneo (55 chilometri). Rincari sono invece previsti da Autovia Padana, che gestisce 105 chilometri con + 0,1 per cento; Salt – Tronco AutoCisa (101 chilometri +1,86 per cento); Autostrada dei Fiori – Tronco A10 (113 chilometri +0,71 per cento); Tangenziale di Napoli (20 chilometri +1,82 per cento); Rav (32 chilometri +6,32 per cento sospeso per tutto il 2019 ai residenti pendolari con telepass); Sitaf – Barriera di Avigliana e Salbertrand (82 chilometri +6,71 per cento); Autostrada dei Fiori Tronco A6 To-Sv (130 chilometri +2,22 per cento); Cav ( 74 chilometri +2,06 per cento); Pedemonatana Lombarda ( 41 chilometri +1,2%; Teem ( 33 chilometri +2,2 per cento) ma con sconti per tutto il 2019); Bre.Be.Mi (62 chilometri con +4,19 per cento).