L’autotrasporto italiano rischia di scomparire spazzato via dalla concorrenza straniera? È una previsione purtroppo realistica quella fatta da Mariano Bella, direttore dell’Uffici studi di Confcommercio, che aprendo i lavori del terzo Forum Internazionale in corso a Villa d’Este a Cernobbio ha esibito i numeri di quella che rischia di essere davvero la cronaca di una morte annunciata per un settore, come quello dell’autotrasporto appunto, da troppi anni soffocato dal peso del fisco e della burocrazia e indifeso dalla concorrenza sleale straniera proveniente soprattutto dai Paesi dell’est.
Se la buona notizia è infatti che il traffico merci in Italia potrà crescere nel 2018, passando da 437 miliardi di tonnellate al chilometro del 2015 a quota 448 miliardi, quella cattiva è che di questo traffico stanno approfittando sempre più gli altri Paesi, con le aziende italiane costrette a delocalizzare all’estero per non chiudere. “Il traffico merci su gomma delle imprese dell’Est da e verso l’Italia”, ha sottolineato Mariano Bella, “è salito del 198 per cento in 10 anni, quello delle imprese italiane è sceso di circa il 70 per cento”. Dati che confermano l’allarme lanciato da Bella. Un settore che vale il 7 per cento del Pil, da sempre trainante per l’economia del Paese, può davvero rischiare di scomparire.