Visto dalla sala comandi di un traghetto il futuro dei trasporti italiani non è per niente roseo

Visto dalla plancia di comando di un grande traghetto l’orizzonte dei grandi traffici globali può apparire molto lontano, addirittura irraggiungibile per chi non saprà creare un sistema di trasporti, compresi quelli destinati a viaggiare lungo le Autostrade del mare, intermodali, sostenibili e armonizzati. Parola del presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè che proprio dalla sala comandi della nave Janas di Tirrenia, che ha visitato insieme alla commissaria europea ai trasporti Violeta Bulc in occasione del G7 Trasporti in corso a Cagliari, ha ribadito l’urgenza di tracciare questa rotta fondamentale per la crescita economica dell’Italia. “O così o saremo tagliati fuori dai grandi traffici globali”, ha affermato Paolo Uggè, che ha fatto gli onori di casa nei confronti dei partecipanti al G7 Trasporti insieme con l’amministratore delegato di Moby Achille Onorato, a quello di Tirrenia Massimo Mura e al presidente Pietro Manunta.
Un appello lanciato insieme a un altro messaggio fortissimo: quello a rivedere alcuni passaggi “critici”, e con possibili conseguenze devastanti per il mondo dell’autotrasporto italiano, contenuti nella recente proposta europea sull’autotrasporto. “Le proposte della Commissione europea di fatto consentono agli operatori esteri di effettuare prestazioni di trasporto dal lunedì al venerdì, di rientrare nei Paesi di origine nel fine settimana e poi ritornare in quella successiva”, ha spiegato il presidente di Conftrasporto. “Questo metterebbe fuori gioco le imprese italiane e per noi non è accettabile”. E a nome di Conftrasporto, che fa capo a Confcommercio, Paolo Uggè ha rinnovato la richiesta all’Europa di applicare quanto previsto nel “Road Alliance”, l’accordo siglato a Parigi dai rappresentanti di nove Paesi per promuovere una politica integrata per la tutela dei diritti sociali dei lavoratori e della sicurezza stradale nel settore, favorendo la cooperazione per una migliore qualità dei controlli nel trasporto su strada, con particolare attenzione al cabotaggio, e combattere così il dumping sociale. “Un documento che subordina la liberalizzazione del cabotaggio all’avvenuta armonizzazione delle regole sulle attività di trasporto mettendo al centro la sicurezza e i diritti dei lavoratori”, ha sottolineato Paolo Uggè ricordando come “mentre Francia, Austria, Germania e Olanda hanno varato leggi che tutelano le loro imprese di trasporto contro una concorrenza spesso sleale degli altri Paesi, l’Italia, che di norme in questo senso non ne ha, è l’unica a continuare a subire quel tipo di concorrenza”.