Per l’accusa è rischioso, per la difesa è sicuro. Il macchinista unico torna sul banco degli imputati, non solo in senso figurato. Vincenzo Soprano, ex amministratore delegato di Trenitalia, e un altro dirigente dell’azienda, Luca Maria Granieri, sono stati infatti citati a giudizio dalla procura di Roma per presunti illeciti legati all’utilizzo del macchinista unico sui treni.
A Soprano e Granieri, il pm Pietro Polidori contesta la violazione di una serie di norme connesse alla sicurezza sul lavoro, secondo quanto previsto dalla legge 81 del 2008. Il procedimento era stato aperto nel 2013 a Genova, sulla base di alcune denunce, e poi trasmesso a Roma per competenza territoriale. Il macchinista unico fu introdotto nel 2013 dopo un non facile accordo con i sindacati. Soprano, difeso dall’avvocato Emilio Ricci, si è sempre difeso sostenendo, e depositando note e memorie al riguardo, che quella del macchinista unico è un sistema tecnologico molto evoluto e privo di rischi. Ma l’accusa la pensa in maniera diametralmente opposta.