Porto di Genova, nominato il commissario: è l’ammiraglio Giovanni Pettorino

Il nuovo commissario dell’Autorità portuale di Genova è l’ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante della Capitaneria di porto di Genova. Lo ha nominato il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio a seguito delle dimissioni del presidente Luigi Merlo. “Pettorino sarà commissario per due mesi, è prassi del ministero che il commissario sia il comandante della capitaneria del luogo”, ha detto Delrio che ha ringraziato pubblicamente l’ex presidente Luigi Merlo: “Lo ringrazio in modo onesto perché ha trasformato il porto da problema in opportunità” .

“Le attività di lavoro continueranno senza interruzione di continuità. Questo è un grande laboratorio, è importante non fermarsi e ogni cosa deve essere fatta nei modi e nei tempi giusti”, ha dichiarato l’ammiraglio Giovanni Pettorino. “Le attività dello scalo devono continuare senza sosta”, ha sottolineato Pettorino, “e il lavoro che facevamo già come Capitaneria era quello di assicurare la continuità operativa e questo continueremo a fare”. Difficile che il commissario possa intervenire su temi delicati, da mesi al centro del dibattito nella comunità portuale, come quello legato alle concessioni su cui si sta discutendo per la durata. “Per quanto riguarda le concessioni il presidente Merlo ha già avviato il lavoro. Il tempo che ho a disposizione non sarà sufficiente ad affrontarlo in maniera definitiva ma sicuramente continueremo a lavorare sulla scia di quanto fatto dal presidente”. Pettorino ha ringraziato Luigi Merlo per il lavoro svolto in questi anni. “In questi otto anni ha attraversato i momenti più difficili della storia del porto”, ha ricordato Pettorino, “il momento della crisi economica del 2008, la più pesante dal dopoguerra e l’altro, il momento tragico del crollo della Torre piloti (7 maggio 2013, nove morti), il più drammatico nella storia del porto. Nonostante queste difficoltà senza precedenti il lavoro di Merlo si è sempre mantenuto a un altissimo livello. Nel porto che Merlo lascia tutti lavorano in armonia e solidarietà e questo credo che sia la più bella eredità su cui dovranno continuare a lavorare quelli che arriveranno dopo di lui”.