Accise sui carburanti, riduzione storica. Intanto crollano i prezzi alla pompa

I prezzi dei carburanti continuano a scendere. E, strano ma vero, diminuiscono anche le accise. Una riduzione “storica”, secondo Staffetta Quotidiana, che ogni giorno monitora i prezzi alla pompa e in una nota ripercorre la questione accise. “È probabilmente la prima volta nella storia dello Stato italiano che un aumento di accisa non viene prorogato e stabilizzato alla sua scadenza. Dalla guerra di Etiopia del 1935 al terremoto dell’Emilia del 2012, passando per la crisi di Suez del ’56, il disastro del Vajont nel ’63, i terremoti del Belice, del Friuli e dell’Irpinia, fino alla guerra in Libano dell’83, al terremoto dell’Aquila del 2009 e alle alluvioni di Liguria e Toscana del 2011, gli aumenti ad hoc dell’imposta di fabbricazione sui carburanti sono sempre stati stabilizzati, una volta passata l’emergenza, andando a confluire nel bilancio dello Stato”, spiega Staffetta Quotidiana.
Negli ultimi venti anni soltanto due volte le accise sono state ridotte, mentre i rialzi sono stati ben sedici. “In entrambi i casi”, si legge nel comunicato di Staffetta Quotidiana, “si trattava di una sterilizzazione che andava a ridurre l’accisa di un importo analogo all’aumento del gettito Iva dovuto all’aumento dei prezzi. La prima volta fu il primo novembre 1999, una riduzione di 25 lire al litro fino al 29 febbraio 2000. La seconda volta, sempre attraverso la sterilizzazione, dal 20 marzo al primo maggio 2008, una riduzione di 2 centesimi al litro. In entrambi i casi c’erano Pierluigi Bersani a via Veneto e Vincenzo Visco al ministero delle Finanze, mentre al Tesoro c’era Giuliano Amato nel 1999-2000 e Tommaso Padoa Schioppa nel 2008”.
Tornando ai giorni d’oggi, la scadenza dell’aumento disposto dal decreto-legge “Fare” toglierà allo Stato circa 70 milioni di euro. “In tempi di rigore per il bilancio dello Stato è piuttosto strano che il Governo si sia lasciato sfuggire l’occasione di stabilizzare un aumento di cui in pochi si sarebbero accorti”, commenta Staffetta Quotidiana. “Il fatto che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi non abbia rivendicato e sbandierato questa storica, per quanto minima, riduzione delle accise lascia il sospetto che si sia trattato di una svista. Tanto più se si considera la miriade di clausole di salvaguardia ancora pendenti che potrebbero portare a nuovi aumenti già dal prossimo luglio”.
Quanto ai prezzi, nell’ultimo periodo le riduzioni sono state notevoli. A scendere con più forza sono benzina (circa 5 centesimi nelle ultime tre settimane) e gpl (-3 cent). Il nuovo anno ha portato una riduzione piuttosto sensibile anche per il metano auto (-0,6 centesimi), grazie probabilmente ai nuovi contratti di fornitura con decorrenza primo gennaio 2015, “agganciati” ai prezzi petroliferi attuali. I confronti con il passato sono favorevoli ai consumatori: secondo i dati di Staffetta Quotidiana, il 24 ottobre la benzina di Eni costava 1,777 euro al litro, mentre il 6 gennaio il prezzo era di 1,577 euro. Il 24 ottobre il gasolio veniva venduto in media a 1,687 euro al litro, mentre il prezzo del 6 gennaio era di 1,511 euro al litro. Calo anche per il gpl: da 0,741 del 24 ottobre a 0,606 del 6 gennaio. Info: www.staffettaonline.com