Le auto tedesche comprano moto italiane. MV Agusta e Daimler, attraverso la consociata Mercedes-AMG, hanno avviato ufficialmente una partnership strategica che prevede l’acquisto del 25 per cento della casa motociclistica lombarda da parte del gigante dell’auto tedesco. Sono state le stesse aziende, con un comunicato, a confermare quanto la stampa dei due Paesi aveva anticipato. Dopo l’acquisizione di Ducati da parte di Audi, consociata Volkswagen, continua così la corsa dei produttori tedeschi alle due ruote di razza italiane. La collaborazione tra i due gruppi, si legge, ”abbraccerà l’area del marketing e delle vendite”.
Mercedes-AMG, specializzata nelle supersportive, nominerà inoltre un membro del consiglio di amministrazione della casa di Varese. Nessuna indicazione sul costo dell’acquisizione, ma in precedenza si era parlato di un investimento intorno ai 30 milioni di euro. Solo una parte di quei soldi, secondo quanto era stato scritto, andrebbe ai proprietari, la famiglia Castiglioni. Il resto verrebbe impegnato in investimenti per rilanciare i prodotti del marchio, modelli come Brutale o Rivale. ”Con MV Agusta abbiamo trovato un partner perfetto per Mercedes-AMG nel mondo delle due ruote”, ha detto l’amministratore delegato Mercedes-AMG, Tobias Moers. I due marchi, ha aggiunto il presidente di MV Giovanni Castiglioni, ”si sposano e completano perfettamente. Grazie a Mercedes-AMG, MV Agusta potrà accelerare la sua crescita ed espandersi ulteriormente a livello globale”. Proprio la solida rete di vendita Daimler è uno dei punti fondamentali che hanno portato all’acquisizione parziale di MV Agusta, entrata nella leggenda negli Anni 70 con Giacomo Agostini. La famiglia Castiglioni, che con Cagiva ha maturato una lunga esperienza nel mondo delle due ruote, grazie alla partnership punta a sfruttare la rete Daimler, in particolare in Cina e negli Usa. MV Agusta ha un passato recente piuttosto turbolento, ma il futuro appare roseo, con l’obiettivo di 10mila moto vendute per quest’anno. Acquistata dai Castiglioni nel 1992, era finita per la crisi delle due ruote nel 2008 al gigante statunitense Harley-Davidson. Che due anni dopo è uscito dall’affare ricedendo tutto ai Castiglioni.
Sono passati poco più di due anni da quando Ducati è diventata il dodicesimo marchio Volkswagen. Ma è lungo l’elenco di flirt e matrimoni tra aziende automobilistiche straniere e case motociclistiche italiane. Nel 2005 Bmw siglò un accordo con Aprilia, allora controllata dal Gruppo Immsi, per sfruttare le tecnologie e le capacità produttive dell’Azienda di Noale. In quegli anni scoppia anche il flirt tra la francese Renault e la Benelli per sviluppare veicoli per la mobilità urbana. Più recente, nel 2013, è la cessione da parte di Bmw della Husqvarna con sede a Biandronno (Varese) agli austriaci della Pierer Industrie (GruppoKtm). La marca svedese, che faceva parte del Gruppo Cagiva assieme a MV Agusta, era entrata a far parte dell’Azienda di Monaco nel 2007.