Tir in fuga verso i distributori stranieri: così lo Stato perderà 300 milioni di euro

Dopo la controversa sentenza della Corte di giustizia europea che non ha chiuso il caso costi minimi per la sicurezza del trasporto merci,  un’ulteriore decisione che non calmerà certo gli animi del mondo dell’autotrasporto si è palesata con il decreto Sblocca Italia. Ben 58 milioni di euro sono infatti stati sottratti dalle risorse destinate al settore e a questo intervento si aggiungerà, dal 1 gennaio 2015, il taglio del 15 per cento sul rimborso dell’accisa per il gasolio che sarà, per di più, incrementata ulteriormente di due centesimi. Decisioni che, da sole, porteranno un incremento medio annuo di 921 euro per automezzo. Considerando  invece i mezzi di portata superiore alle 26 tonnellate, l’aumento arriverà a 1500 euro circa mentre l’innalzamento dell’accisa di due centesimi porterà a oltre 2mila euro l’anno il maggior costo che graverà su ogni singolo automezzo. Questi dati, elaborati dall’ufficio studi della Confcommercio, attestano come ci si stia avviando lungo una strada che porterà  a inferire un duro colpo alla competitività del Paese. La decisione non riguarda infatti solo l’autotrasporto, ma tutti gli automezzi superiori alle 7,5 tonnellate, compresi quelli di proprietà delle imprese industriali, commerciali e dell’artigianato. Se solo il 60 per cento delle imprese che operano nei traffici internazionali decidessero di rifornirsi all’estero, dove il prezzo del prodotto diviene sicuramente più interessante, la perdita per le casse dello Stato supererebbe abbondantemente i 300 milioni di euro l’anno. Non c’è che dire: un autogol che neppure Comunardo Niccolai, il leggendario e bravo stopper della nazionale italiana degli anni 80, sarebbe riuscito a realizzare. Nel frattempo gli autotrasportatori si domandano se le scelte sui tagli si limiteranno a quanto già appreso o se altre “sforbiciate”, richieste al dicastero dei Trasporti, si concentreranno ancora prevalentemente sugli operatori dell’autotrasporto. Quali saranno le scelte del governo ancora non è dato sapere, anche perché fino a oggi incontri con chi ha la responsabilità politica non ce ne sono stati. E intanto gli impegni assunti dal ministero dei Trasporti in precedenti riunioni, come quelli sui controlli nei confronti del cabotaggio abusivo, interventi a costo zero, sono stati cassati in sede di Governo. Così non va.

Paolo Uggé