Confcommercio Ragusa boccia i Forconi. “Creano nuovi danni all’autotrasporto”

“Il movimento dei Forconi ci pensi bene prima di assumere forme di protesta destinate a mettere definitivamente in ginocchio la Sicilia e il nostro territorio. Siamo già nella tempesta e non abbiamo affatto bisogno di ulteriori uragani. Le loro ragioni, le loro istanze, i loro bisogni sono anche i nostri, il destino è comune. Non siamo in grado, come tessuto sociale, imprenditoriale ed economico, di sostenere “blocchi” sul mercato delle merci e sullo spostamento delle persone proprio ora che, sotto la magia delle feste di Natale, si registrano tiepide effervescenze economiche”. Ad  affermarlo è il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Sergio Magro,  che commentando le notizie sulla possibile mobilitazione dei forconi a partire da lunedì 9 dicembre ha aggiunto: “. “Questo deve essere tempo  di grande coesione sociale, dove può starci anche la giusta protesta sui molteplici problemi che attanagliano la vita delle persone e delle imprese, ma senza esacerbare gli animi, anche considerato che il disagio sociale ha già toccato limiti estremi. Siamo tutti preoccupati per come stanno andando le cose, per le risposte che non arrivano, per l’assenza di un feedback da parte delle istituzioni nazionali e regionali che non ci lascia dormire sonni tranquilli. Allo stesso tempo, però, pensiamo che arrivare allo scontro durissimo, muro contro muro, determinerebbe condizioni ancora peggiori e per questo motivo non possiamo permetterci di spingere sul baratro le imprese che sono già al collasso.  Siamo pronti e disponibili a valutare altre forme di dissenso che contribuiscano a fare arrivare al Governo nazionale un messaggio forte perché siamo d’accordo sul fatto che, così, non si può più andare avanti. Ci appelliamo, dunque, al senso di responsabilità del movimento affinché valuti con la massima attenzione ciò che si intende fare”. E perfettamente “sintonizzato” con Sergio Magro è anche  il presidente di Commerfidi, Salvatore Guastella, secondo il quale “la scelta da compiere deve essere parametrata su obiettivi a corta e a media distanza. La mobilitazione”, ha aggiunto Guastella, ” facciamola a Palermo, dinanzi ai palazzi del Governo regionale, o a Roma, dinanzi a quelli del Governo nazionale. E avviamo, al contempo, un’azione “diplomatica” che ci permetta di condurre in porto delle trattative, acquisendo dei risultati che permettano di guardare al futuro con maggiore fiducia. E’ senz’altro comune interesse salvaguardare  le attività degli operatori agricoli, commerciali e artigianali della nostra terra, con progettualità e azioni, anche significative che, comunque, non possono riproporre i risultati terribili del gennaio 2012. E’ chiaro che va rimodulato tutto il sistema delle relazioni, delle decisioni, dando centralità alla piccola e media impresa, cuore dell’Italia e dunque al lavoro e al benessere delle famiglie. Questo va fatto ogni giorno, in maniera incessante, attraverso una larga e convinta condivisione di tutte le forze produttive del nostro Paese”.