Accise sui carburanti, per il ministro Lupi ridurre i crediti sarebbe un grave errore

“Il settore dell’autotrasporto è decisivo per l’economia italiana. Proprio perché siamo convinti della sua strategicità abbiamo inserito nella legge di stabilità un fondo di 330 milioni di euro per il 2014 a favore dell’autotrasporto. L’andamento di questo settore è, inoltre, indice di come stanno andando le cose in generale, ed è proprio dall’autotrasporto che ci vengono i primi dati di un, seppur ancora iniziale, accenno di ripresa, iniziata nel secondo semestre di quest’anno. Sarebbe un errore, in una fase in cui il Paese sembra iniziare a invertire la tendenza della crisi, disincentivarlo riducendo i crediti di imposta per gli autotrasportatori per il rimborso delle accise sul gasolio. Per questo mi sto adoperando, perché, con i legittimi strumenti a disposizione del Parlamento, la norma prevista in tal senso nella legge di stabilità venga corretta in sede di conversione da parte delle Camere”. Sono solo poche righe quelle scritte nel comunicato stampa diffuso dal ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Maurizio Lupi, ma sono più che sufficienti ad aprire uno spiraglio positivo nel caso “scoppiato” dopo l’introduzione, nel disegno di legge  di stabilità, di una norma con la quale il  Governo si prepara a ridurre il recupero dell’accisa sui carburanti del 15 per cento. E del fatto che esistano concrete possibilità di evitare  la riduzione della compensazione sull’accise del gasolio sembrano essere convinti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria che solo poche ore prima avevano dichiarato la propria intenzione di dichiarare un blocco nazionale dei trasporti nel caso in cui il Governo non avesse fatto retromarcia: “La dichiarazione del ministro Lupi è certamente un elemento di positività che conferma, tra l’altro, come  nessuna riduzione delle accise sia oggi in vigore come qualcuno sta invece sostenendo”, ha dichiarato il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, ricordando che “il disegno di legge di stabilità, proprio perché è  “solo” un disegno di legge, non è in vigore ma lo sarà solo dopo che le due Camere lo avranno licenziato e approvato”.