‘Riteniamo che il testo approvato sia un fatto positivo che doveva essere realizzato, pur se in una logica d’insieme”. Con queste parole il vice presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Paolo Uggè ha commentato la notizia dell’approvazione da parte della Camera dei Deputati della legge quadro sugli interporti e le piattaforme logistiche. Un commento solo parzialmente positivo considerato che, ha sottolineato Uggè, ”il nuovo indirizzo votato dalla Camera si discosta da quanto fortemente voluto dai Governi Berlusconi bis e ter circa la necessità di mettere al centro dello sviluppo il tema della logistica e dei trasporti e di avviare la costituzione della Consulta del trasporto e della logistica per l’elaborazione di un piano condiviso’.
Consulta che, ha ricordato sempre il vicepresidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, “aveva elaborato un Patto sottoscritto dalle principali parti sociali e un Piano, approvato dal Cipe nell’aprile 2006. Da allora, purtroppo, i governi che si sono succeduti non hanno approvato alcun documento di programmazione in tema di politica dei trasporti e della logistica. E sarebbe un clamoroso errore di prospettiva politica non collegare strettamente il Piano della logistica con il nuovo disegno di legge. Se realmente si andasse a costituire un nuovo comitato nazionale per gli interporti l’inutilità della Consulta diverrebbe del tutto evidente’. L’auspicio invece è che il Senato voglia rilanciare il ruolo centrale della Consulta come elemento propulsore di una politica dei trasporti che, per essere di supporto agli interessi del Paese, deve essere portata avanti secondo una logica d’insieme. Confcommercio ha sempre sostenuto che la funzione logistica sia elemento indispensabile per dare competitività al sistema produttivo del Paese. Per questo allora sottoscrisse convinta quel ‘Patto’ e oggi non può che evidenziare la necessità di una attenta riflessione su un fatto che proprio in questi giorni ha avuto, da parte di una impresa estera (l’Ikea) la dimostrazione di quanto la logistica sia un essenziale elemento di competitività. Non aver previsto per le norme sugli interporti e le piattaforme logistiche una stretta aderenza con i contenuti del Piano della logistica approvato dal Cipe e i susseguenti aggiornamenti, non può quindi che destare preoccupazione”.