Ferrovie al veleno, ma l’arsenico non ferma i cantieri della Arcisate-Stabio

La sostanza, l’arsenico, evoca i libri gialli di Agatha Christie ed è la colpevole di un caso che ha coinvolto la costruzione del collegamento ferroviario tra Arcisate (in provincia di Varese) e Stabio, nel Canton Ticino. Nei cantieri, infatti, sono state trovate concentrazioni elevate proprio di arsenico. Nessuna paura, però, visto che dalle analisi è emerso che si tratta di una presenza naturale. “Non è un rifiuto e non necessita di alcuna bonifica”, è emerso dal Tavolo per l’Arcisate-Stabio convocato dall’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, al quale hanno partecipato i tecnici dell’assessorato all’Ambiente e al Territorio di Regione Lombardia, i tecnici della Provincia di Varese, sindaci e assessori del territorio e i rappresentanti dell’impresa costruttrice, di Rfi Italfer e di Arpa. L’opera quindi prosegue.

“Gli esiti di questa riunione ci rendono tutti molto più sereni rispetto alla prosecuzione dei lavori”, ha detto  Cattaneo, “l’arsenico all’interno del terreno, come unanimemente convenuto, è caratteristico della formazione naturale di quel territorio e dunque non desta alcuna preoccupazione. La terra di scavo movimentata dal cantiere può essere considerata per questo motivo un sottoprodotto della sua attività e come tale potrà essere trattata, poiché non comporta rischi aggiuntivi per l’ambiente né tantomeno per l’uomo”.
La riunione è proseguita con la volontà da parte di tutti di trovare una soluzione che renda il più possibile riutilizzabile il materiale prodotto dalle attività del cantiere. “Il processo autorizzativo”, ha dichiarato l’assessore, “proseguirà con la relazione che Rfi presenterà la settimana prossima e che sarà valutata dall’Arpa. L’indirizzo condiviso è dunque quello di continuare secondo le previsioni del progetto approvato, ovvero che 500mila metri cubi vengano riutilizzati all’interno del cantiere, mentre altri 800mila possano essere commercializzati attraverso i siti che abbiano le caratteristiche per il conferimento e la lavorazione del materiale e che dovranno essere individuati in collaborazione con Arpa, Regione Lombardia e Provincia di Varese”.
“Parliamo di un’opera importante per il territorio”, ha concluso l’assessore Cattaneo, “che finora ha proceduto molto bene nel rispetto dei tempi, come confermato anche dai nostri amici svizzeri: oggi c’è stato l’impegno unanime di tutti perché si possa continuare su questa strada”.