Irresponsabile. Così il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino ha definito la decisione, da parte dell’associazione Trasporto Unito, di attuare uno sciopero dell’autotrasporto per la prossima metà di maggio. Una scelta irresponsabile, sottolinea Giachino in un comunicato stampa, perché «non solo è illusorio ma è anche pericoloso cercare scorciatoie portando chi è in difficoltà a mettere ancora più in difficoltà la nostra economia in questo momento internazionale incerto e difficile». Il sottosegretario ai Trasporti ha anche voluto sottolineare come la proclamazione del fermo dei tir sia stata annunciata dall’associazione di autotrasportatori «che non ha partecipato all’incontro convocato dal Governo mercoledì scorso per fare il punto sulla attuazione degli accordi con l’autotrasporto e unica non firmataria dell’accordo del 17 giugno scorso, mentre è stato proprio grazie al confronto con le associazioni del settore che il Governo, in questi anni attraversati dalla più grave crisi economica del dopoguerra e malgrado lo stato dei conti pubblici, ha aumentato le risorse a favore del settore autotrasporto, ha istituito per la prima volta un apposito fondo di garanzia al credito che può attivare sino a un miliardo di euro di crediti a tasso ridotto, ha approvato, con la legge 127, norme importanti che mirano a riequilibrare il rapporto committenza economica e autotrasporto. Norme», ha proseguito Giachino, «che stanno entrando in attuazione in questi giorni come quella che prevede per tempi di attesa al carico e allo scarico massimi di due ore, superando le quali vi sarà il versamento di un corrispettivo che si aggirerà attorno ai 40 euro l’ora. L’osservatorio dei costi sta valutando un metodo di calcolo dei costi minimi di sicurezza che, come ho preannunciato nell’incontro di mercoledì 30 marzo, potranno essere diffusi dopo il 12 maggio, termine previsto dalla legge 127». Scioperare in questo contesto, è stata l’amara conclusione del sottosegretario ai Trasporti, «è semplicemente irresponsabile: la crisi è pesante e siamo pienamente consapevoli della ricaduta su un settore come l’autotrasporto, ma le soluzioni vanno cercate al tavolo del confronto con la committenza, come prevedono gli accordi di settore e poi con il Governo. Certo è inspiegabile che non venga rispettata la norma sui tempi di pagamento, indicati in 60 giorni senza deroghe, ma è illusorio e pericoloso cercare scorciatoie che possono solo aggravare la situazione della nostra economia in questo momento internazionale incerto e difficile. L’unica strada da percorrere è quella del confronto quotidiano che in questi anni difficili ha portato a dare risposte concrete sul credito, sulla riduzione dei costi e, ora, a norme che sono diventate, grazie al voto del Parlamento, legge dello Stato». Infine un invito, quello a partecipare attivamente al tavolo del confronto aperto con tutte le associazioni e la committenza che martedì 5 alle 16 sono state convocate per sollecitare l’accordo sul trasporto dei container». Un invito che Bartolomeo Giachino rivolge a tutti, compresi coloro che forse sono solo alla ricerca di strumentalizzazioni politiche.