Crisi dell’autotrasporto in Sicilia, venerdì un incontro a Catania

Un confronto per fare il punto sulla crisi dell’autotrasporto in Sicilia, analizzando i vari problemi della categoria e pensando alle possibili soluzioni. Di questo si parlerà venerdì 11 marzo (inizio alle 10) all’Aga Hotel di viale Ruggero di Lauria 43 a Catania in un incontro organizzato da Fai Sicilia dal titolo “Crisi dell’autotrasporto: confrontiamoci per agire”. Come spiegano gli organizzatori, i temi trattati saranno numerosissimi: dall’aggiornamento sulle ultime vicende legate all’agroalimentare, all’analisi di tutti i reali problemi della categoria e non solo del trasporto ortofrutta, in ambito regionale ma soprattutto nazionale. Senza dimenticare le difficoltà sull’applicazione alla committenza delle nuove norme sui costi minimi di esercizio, tempi di carico e scarico, pallet, tempi di pagamento, l’analisi del documento di accordo ministeriale sulla filiera agroalimentare con le eventuali modifiche da proporre al sottosegretario Giachino, i continui aumenti di gasolio, autostrade, navi, assicurazione e i contributi Ecobonus/Ferrobonus dimezzati per il 2010.
“Siamo più volte intervenuti”, spiega Fai Sicilia in una nota, “nel corso delle settimane segnalando come il fermo dell’autotrasporto in Sicilia del 25 febbraio e il successivo accordo in Prefettura, con alcuni committenti locali dell’ortofrutta, non avrebbe sortito alcun effetto concreto”.
E proprio sul tema dei rapporti con la committenza, Fai Sicilia ricorda che “esiste una legge dello stato che obbliga la committenza al rispetto dei costi minimi. La committenza non può disconoscere l’applicazione dell’art. 83 bis legge 133/2008 e del D.Lgs 286/200 con protocolli d’intesa che non riesce a mantenere e che sono apertamente “contra legem”, condannando di fatto le aziende di autotrasporto al fallimento a causa del costante aumento dei costi totali di esercizio e del gasolio. Né tanto meno il Patto di Filiera può aiutare i trasportatori dell’isola che, invece, come tutte le imprese di trasporto italiano, hanno la necessità di vedere attuate le leggi che questo governo ha emanato in materia di trasporto e sicurezza. I controlli ai committenti, la funzionalità dell’osservatorio sui costi dell’autotrasporto, il decreto dirigenziale sui tempi di carico e scarico: queste le cose che la Fai chiede per tutti i trasportatori, siciliani inclusi”.
Nel comunicato di presentazione dell’appuntamento di venerdì, Fai Sicilia, ricorda anche come da poche ore si sia conclusa la Consulta nazionale per l’autotrasporto e la logistica, nella quale “non si è minimamente discusso di far entrare un rappresentante dell’autotrasporto siciliano”.
“Un susseguirsi di difficoltà”, spiega Fai Sicilia, “scarsa chiarezza nel mercato, difficoltà di trattativa con la committenza, e tardive risposte del governo, ci obbligano a fare delle riflessioni nell’intento di condividere alcune linee guida e scelte per il prossimo futuro. Le nostre aziende vanno via via al collasso e sarà inevitabile un fermo nazionale prima dell’estate”. All’appuntamento parteciperanno anche le più significative compagni marittime.