Il Governo predica la svolta verde ma non mette i soldi per aiutare le imprese a cambiare i camion

“Il governo predica la transizione ecologica ma non ci mette i soldi”. Ad affermarlo è la presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini, all’indomani dell’apertura della “corsa” agli incentivi stanziati per aiutare le imprese nel rinnovo del parco veicolare che per molte imprese si è chiusa prima ancora del via, considerato che i fondi messi a disposizione sono andati esauriti in pochi minuti. “Ram spa, la società del ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha pubblicato online i contatori delle somme prenotate dalle imprese di autotrasporto che hanno fatto domanda per gli incentivi agli investimenti effettuati per l’anno 2024 per l’acquisto di mezzi tecnologici e tecnologicamente avanzati, fondi, pari a 25 milioni di euro che sono stati largamente sforati dalle richieste pervenute”, si legge in un comunicato stampa diffuso da Cinzia Franchini. “ E’ evidente dunque che le risorse messe in campo dal ministro Matteo Salvini sono state del tutto insufficienti. Se è vero che l’Italia è uno dei Paesi col parco veicolare più datatoe se è vero che il processo di transizione ecologica rappresenta una priorità, allora alle parole occorre far seguire interventi concreti conseguenti. Da parte delle aziende di autotrasporto la volontà di seguire la strada del rinnovo dei mezzi è evidente e l’adesione massiccia alla richiesta di benefici lo dimostra, ma questo atteggiamento virtuoso viene frustrato dalla mancanza di risorse”. Risorse che la battagliera “guida” dell’associazione Ruote Libere ha puntualmente analizzato: “I 2,5 milioni messi in campo per veicoli a trazione alternativa sono stati sforati del 151 per cento; i 15 milioni per la rottamazione dei mezzi pesanti sono stati superati del 161 per cento e per quanto riguarda i 7,5 milioni per rimorchi e semirimorchi le richieste sono addirittura tate pari al 249 per cento. Sappiamo bene che l’ultima “manovra” del Governo aveva ipotizzato uno stanziamento di 100 milioni di euro all’anno con questo fine, ma poi l’ipotesi è sfumata. Davanti agli ambiziosi e a nostro avviso poco realistici obiettivi indicati dall’Europa (immatricolazione di solo camion elettrici entro 15 anni), l’Italia è tenuta a potenziare il sistema di incentivi pubblici”.